L’Ente Autonomo Volturno, tramite una nota stampa di Giovedì 26/03/2020 sul proprio sito web aziendale rimbalzata parimenti da un video-post sul profilo personale Facebook del presidente del Consiglio di Amministrazione (Umberto de Gregorio), rende noto che, sulla scia di quanto si è fatto i giorni scorsi, «si è raggiunto un accordo quadro con tutte le organizzazioni sindacali per attivare ammortizzatori sociali che compensino la perdita da ricavi da traffico stimata su base mensile»: tra le misure più importanti, degne di segnalazione sono la cassa integrazione che «riguarderà circa il 20 per cento della forza lavoro (pari a circa 500 lavoratori) per nove settimane, a fronte di una riduzione del servizio di circa il 50 per cento, di una riduzione dei passeggeri pari al 90 per cento», e la proposta avanzata dall’azienda «di riduzione del 10 per cento dello stipendio lordo per tutti i lavoratori». È possibile leggere il comunicato ufficiale cliccando sulla voce sottosegnata soprastante. Più interessanti, invece, sono le considerazioni poste nel video al post sul profilo del presidente de Gregorio (anch’esso visionabile allo stesso modo della comunicazione), di cui a seguire si riporta la trascrizione.
Ho molte domande, ho molte preoccupazioni da parte dei lavoratori dell’Eav, da parte del settore del trasporto, da parte di coloro i quali sperano di poter entrare nell’Eav perché hanno fatto un concorso pur cui si accingevano ad essere assunti; io volevo rasserenare tutti, nel senso che l’Eav è un’azienda solida: forse tre anni fa non avrebbe retto a questa crisi, oggi regge perché ha un patrimonio di centocinquanta milioni [di Euro], ma dobbiamo preoccuparci perché non preoccuparci sarebbe da incoscienti. Noi perdiamo circa tre milioni di Euro di ricavi da traffico al mese in questa situazione, in tutta Italia duecento milioni di Euro al mese perdono tutte le aziende del trasporto pubblico locale: tutte le aziende, anche le più importanti, anche le più grosse del nord, anche Trenitalia, stanno attivando degli ammortizzatori sociali; lo fa anche l’Eav, per nove settimane -per ora-, riguarderà circa 500 lavoratori, ma i lavoratori non perderanno un solo Euro, perché la parte che non è coperta dal fondo verrà coperta da Eav. È un accordo che raggiungiamo insieme a tutti i sindacati ed, insieme a tutti i sindacati, abbiamo interesse a fare un’azione comune perché il Governo sostenga con adeguati mezzi finanziari quello che è il settore che è più esposto da questa crisi sanitaria, cioè il settore dei trasporti -ovviamente, dopo il settore sanitario. Chi è che è più esposto, chi è che è in prima linea? I lavoratori degli ospedali -i medici, gli infermieri-, e poi, secondo me, vengono proprio i lavori che sono in prima linea perché guidano i pullman, guidano i treni: io li ho chiamati “capitani coraggiosi”, e i capitani coraggiosi vanno tutelati. Quello che noi vogliamo fare oggi, mantenendo sana l’azienda, è per domani, facendo una battaglia affinché, quello che si perde con i ricavi da traffico, possa essere compensata da risorse straordinarie messe in campo dallo Stato -o dalla Regione-, perché è chiaro che noi oggi siamo aperti perché stiamo svolgendo un servizio pubblico essenziale: i nostri treni sono praticamente vuoti, abbiamo perso il novanta percento degli utenti, il novanta percento dei ricavi da traffico, ma siamo aperti; ma è chiaro che, per poter reggere, abbiamo bisogno di un supporto da parte di tutti coloro i quali hanno il dovere di farlo. Non so quale saranno gli effetti di questa crisi sulle altre aziende di trasporto, in particolare mi preoccupo ovviamente della Campania. Noi siamo solidi ma ci dobbiamo preoccupare, però, non dell’aspetto patrimoniale: l’Eav certamente non rischia il fallimento, oggi, è un’azienda sana; ma dall’aspetto finanziario, nel breve e medio termine, ci dobbiamo preoccupare perché dobbiamo tutelare i lavoratori dell’Eav, ma dobbiamo tutelare anche i lavoratori dell’indotto -quelli che fanno le pulizie, tutti i fornitori-, perché molto spesso questi lavoratori sono più esposti, sono meno tutelati, e quindi io ho il dovere di garantire come abbiamo fatto in questi anni la puntualità dei pagamenti. Non ci preoccupiamo soltanto di pagare gli stipendi, ci preoccupiamo anche che chi lavora per noi e con noi sia tutelato alla stessa maniera dei nostri lavoratori. Quindi, ci vuole grande attenzione; il fatto che Eav sia un’azienda che ha prodotto utili -gli utili, ovviamente, non vuol dire solo i “soldi nel cassetto” come qualcuno buon esperto di bilanci può credere-, vuol dire che l’azienda ha un rapporto tra capitale e debiti molto sano, molto equilibrato, addirittura uno dei migliori in Italia, ma non vuol dire che abbiamo decine di milioni nei “cassetti” disponibili per sopperire ai problemi che oggi invece la crisi ci pone: allora il problema deve essere chiaro, non è soltanto in queste settimane -dal mio punto di vista-, la crisi è una crisi che durerà a lungo, quando riprenderà il servizio pieno non vorrà dire che avremo i vagoni pieni, ci vorrà del tempo… è una crisi che secondo me sconvolgerà il nostro settore, ma non solo il nostro settore, quindi dobbiamo capire che dobbiamo mettere un po’ tutto in discussione, con serenità ma con rigore. Oggi, al tavolo dei sindacati, io ho abbozzato anche due proposte: la prima, di sospendere tutte le premialità, i premi di produzione; la seconda, di ridurre tutti gli stipendi, a partire dai dirigenti, del dieci percento per qualche mese. Questa proposta verrà esaminata, giustamente, mi si dice: «Vediamo come funziona questa crisi nei prossimi mesi, e ne parliamo»; va bene? Ma, è chiaro, che noi dobbiamo pensare che lo scenario che abbiamo davanti non è uno scenario di assoluta tranquillità, nel senso che dobbiamo, molto probabilmente, rivedere molte cose. Su una cosa soltanto io non ho alcun dubbio: le assunzioni e gli investimenti non si devono fermare; questo è un obiettivo irrinunciabile, davanti al quale tutti devono fare un passo indietro. Quindi: tutela dei lavoratori, tutela del progetto di sviluppo, tutela dei conti -equilibrio dei conti-, grande attenzione al tema della occupazione -della nuova occupazione-, e quindi di fornire un servizio efficiente ed adeguato.