Porto di Napoli e rete dei servizi: la sfida PNRR al rush finale

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Il porto di Napoli sta vivendo una fase di trasformazione storica. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ha avviato una serie di cantieri che ridisegneranno la logistica marittima della Campania.

L’investimento complessivo supera i 361 milioni di euro, cifra che colloca Napoli e Salerno al terzo posto in Italia dopo Genova e Trieste.

Un flusso di risorse imponente, accompagnato da controlli serrati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), che ogni tre mesi verifica l’avanzamento dei progetti e la spesa sostenuta.

Finora l’Autorità guidata da Andrea Annunziata ha centrato tutti gli obiettivi, ottenendo anche le premialità previste dal Governo.


I grandi cantieri del porto di Napoli

Il primo fronte operativo riguarda la diga foranea, con due interventi distinti.

Da un lato il prolungamento di 270 metri verso levante, del valore di 46 milioni di euro, affidato all’Rti Sidra-Fincost–Savarese Costruzioni.

Il progetto è già avviato: i cassoni cellulari vengono costruiti a Bari e trasportati via mare per la posa.

Accanto a questo, prosegue con velocità anche il rafforzamento di 850 metri della stessa diga. L’appalto vale 85 milioni di euro e ha già raggiunto il 40% di avanzamento.

Ogni giorno vengono prodotti oltre 3000 tonnellate di scogli e 19 tetrapodi in calcestruzzo del peso di 38 tonnellate ciascuno.

Altro cantiere di rilievo è quello della vasca di colmata di Vigliena, che ha visto le prime fasi nel giugno scorso. Dopo i monitoraggi richiesti dal Ministero dell’Ambiente, partiranno le operazioni di infissione dei tubi e delle palancole.

Parallelamente avanzano i lavori di consolidamento della Banchina Rossa, un intervento da 4 milioni di euro, mentre entro la primavera del 2025 partiranno le opere per la Banchina di Ponente, con un investimento di 33 milioni.


Gli interventi nel porto di Salerno

Se a Napoli i cantieri sono già nel vivo, Salerno non resta indietro. Qui il Molo 3 Gennaio è in fase conclusiva: 360 metri di banchina sono stati ristrutturati con un appalto da 32 milioni di euro e i lavori potrebbero chiudersi addirittura in anticipo rispetto al calendario fissato.

Un altro fronte aperto riguarda il prolungamento del Molo Manfredi, ancora in attesa di approvazione esecutiva, ma con l’avvio delle opere previsto entro ottobre 2025.


Viabilità interna e nuove infrastrutture

Il PNRR non finanzia solo opere marittime. Nel porto di Napoli è già pronto a partire il cantiere per i raccordi stradali e ferroviari, un’opera da 16 milioni di euro affidata al Consorzio campano Medil.

Dopo le attività preliminari, si entrerà nella fase delle demolizioni per ridisegnare la mobilità interna allo scalo.

Altro intervento atteso è quello del parcheggio interrato da 15 mila metri quadrati a ridosso di Piazza Municipio.

Potrà ospitare oltre 400 auto e ha un valore di 25 milioni di euro. L’opera, però, è ancora in stallo a causa dei pareri della Soprintendenza, preoccupata per l’impatto sull’area monumentale del Molo Angioino.

Più complessa la partita del cold ironing, cioè l’elettrificazione delle banchine.

Per Napoli e Salerno sono stati stanziati 45 milioni di euro, ma restano difficoltà legate alla fornitura di energia, un problema comune a molti porti italiani.


Le imprese e il ruolo della Campania

Gran parte delle opere rientra negli accordi quadro affidati al Consorzio Stabile Grandi Lavori di Roma, con l’esecuzione a cura della campana RCM Costruzioni, oggi tra le imprese più attive in Italia nelle opere marittime.

La direzione lavori è gestita da un raggruppamento di nove società di ingegneria, con Marco Di Stefano nel ruolo di coordinatore.

Una rete di competenze che conferma l’importanza del porto di Napoli come cantiere strategico nazionale.


Una sfida decisiva per il futuro dei porti campani

Il percorso non è privo di ostacoli. La presenza della Soprintendenza, le interferenze con le attività portuali e la complessità delle opere impongono tempi stretti e organizzazione rigorosa. Tuttavia, i cantieri di Napoli e Salerno procedono in linea con il cronoprogramma.

L’obiettivo è chiaro: consegnare entro il 2026 un porto più moderno, sostenibile e competitivo.

Foto: Liebherr Construction

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