Dopo decenni di dibattiti, studi, sospensioni e rilanci, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è pronto a entrare nella fase operativa. L’opera, destinata a collegare stabilmente la Sicilia alla Calabria, rappresenta una delle più grandi sfide infrastrutturali d’Europa: non solo per la sua complessità ingegneristica, ma anche per l’impatto che potrà avere sulla mobilità, sull’economia e sull’integrazione territoriale del Mezzogiorno.
Il ponte è concepito come elemento strategico per superare l’isolamento fisico della Sicilia, favorendo un collegamento diretto e continuo con la rete ferroviaria e autostradale nazionale.
Il progetto si inserisce in una visione di sviluppo, con l’obiettivo di potenziare i trasporti passeggeri e merci lungo l’asse nord-sud, migliorare la competitività logistica delle regioni meridionali, attrarre investimenti e creare nuova occupazione. La sua gestazione ha attraversato quasi mezzo secolo, con numerosi tentativi falliti e interruzioni dovute a fattori politici, economici e tecnici. Con l’attuale approvazione da parte del CIPESS, si compie un passo storico verso la realizzazione concreta dell’opera.

Il via libera del CIPESS: una tappa chiave nell’iter autorizzativo
Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) ha dato oggi il via libera al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina, segnando una tappa decisiva verso l’avvio dei cantieri, previsto per la fine di settembre. Il parere espresso dal CIPESS ha valore strategico poiché attesta la coerenza dell’opera con la programmazione economica nazionale, confermando la disponibilità delle risorse necessarie.
Il CIPESS svolge un ruolo centrale nella valutazione degli investimenti pubblici di rilevanza nazionale, approvando i progetti che superano una certa soglia di valore economico. L’approvazione rilasciata oggi rappresenta un parere formale favorevole, che certifica la validità del progetto sotto il profilo tecnico, economico e finanziario. Dopo questo passaggio, sarà la Corte dei Conti a dover validare gli atti per l’avvio operativo dei lavori.
Il ponte sullo stretto nel corridoio TEN-T: un’infrastruttura europea
Il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo un’opera simbolo per l’Italia, ma rappresenta un nodo cruciale della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).
In particolare, è inserito nel Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, una delle nove dorsali strategiche individuate dall’Unione Europea per garantire l’integrazione modale e l’efficienza dei collegamenti infrastrutturali continentali.
Questo corridoio collega Helsinki a Palermo, attraversando le principali città europee come Stoccolma, Berlino, Monaco, Verona, Roma e Napoli, ed è pensato per facilitare il traffico passeggeri e merci su lunghe distanze, puntando su una mobilità sostenibile e integrata. L’inclusione del ponte in questo tracciato sottolinea la sua rilevanza strategica, non solo per il Mezzogiorno e la Sicilia, ma per l’intera rete logistica europea.

Le caratteristiche tecniche del ponte sullo stretto
Il progetto definitivo prevede la realizzazione del ponte sospeso più lungo al mondo per luce centrale. Di seguito le principali caratteristiche tecniche:
- Campata sospesa centrale: 3.300 metri
- Lunghezza complessiva: 3.666 metri (inclusi due impalcati laterali da 183 m)
- Altezza delle torri: 399 metri
- Cavi di sospensione: 4 cavi, ciascuno di 1,26 m di diametro, composti da 44.323 fili di acciaio
- Larghezza dell’impalcato: 60,4 metri, con:
- 3 corsie stradali per senso di marcia
- 2 corsie di emergenza
- 2 binari ferroviari
- Franco navigabile: 72 metri per una larghezza di 600 m
- Operatività: 365 giorni all’anno, 24 ore su 24
- Vita utile prevista: 200 anni
- Integrazione con il territorio: 40 km di raccordi stradali e ferroviari
Il ponte è progettato per garantire prestazioni elevate anche in condizioni di traffico intenso e criticità sismiche, rappresentando un’opera d’ingegneria all’avanguardia.

Le opere accessorie: interventi su entrambe le sponde
La realizzazione del Ponte sullo Stretto sarà accompagnata da importanti opere accessorie che coinvolgeranno le due sponde, con l’obiettivo di garantire la piena integrazione infrastrutturale tra l’opera principale e il territorio circostante. Si tratta di interventi fondamentali per il funzionamento del sistema complessivo, che includono sia raccordi viari e ferroviari, sia opere di urbanizzazione, protezione ambientale e sicurezza.
Sponda calabrese – Villa San Giovanni
Nell’area calabrese, le opere prevedono:
- La realizzazione di un nuovo svincolo autostradale connesso all’A2 Autostrada del Mediterraneo
- L’adeguamento della viabilità esistente e la creazione di nuove gallerie e viadotti per raccordare l’impalcato del ponte
- L’interramento parziale della linea ferroviaria esistente, con l’inserimento di una nuova stazione progettata in posizione strategica per l’interscambio gomma/ferro
- Opere di mitigazione ambientale e di inserimento paesaggistico, con interventi su versanti e aree collinari soggette a rischio idrogeologico

Sponda siciliana – Torre Faro / Messina
Sul versante siciliano, l’intervento si articola su più livelli:
- Realizzazione del nuovo nodo di interscambio ferroviario e stradale con connessione diretta all’autostrada A20 (Messina-Palermo)
- Modifica e adeguamento della tangenziale di Messina per accogliere i nuovi flussi veicolari
- Costruzione di una galleria artificiale ferroviaria per l’accesso diretto al ponte, collegata con la linea ferroviaria Messina-Catania
- Interventi per il riassetto urbano dell’area di Torre Faro, con attenzione alla tutela ambientale e alla riduzione dell’impatto acustico e visivo
Un sistema intermodale evoluto
In entrambe le sponde saranno predisposti:
- Interventi per l’integrazione modale tra trasporto su strada, ferrovia e trasporto locale
- Nuovi svincoli, rotatorie e sistemi intelligenti di gestione del traffico
- Sistemi di monitoraggio ambientale, barriere antirumore e opere per la sicurezza sismica
Nel complesso, si tratta di circa 40 km di nuovi raccordi stradali e ferroviari, fondamentali per assicurare che il ponte non sia un’infrastruttura isolata, ma parte di un sistema organico e funzionale al servizio di passeggeri, merci e territori.
Lo stato di avanzamento del progetto: tappe e iter
Il progetto definitivo è stato aggiornato nel 2023 sulla base del progetto approvato nel 2011, con integrazioni tecniche e aggiornamenti normativi. A marzo 2024 è stata pubblicata la proposta aggiornata, che ha avviato le procedure di verifica e valutazione da parte degli enti competenti.
Successivamente si è avviata la conferenza dei servizi, che ha coinvolto amministrazioni centrali e locali. A luglio 2024 è arrivato il parere favorevole della Commissione VIA del MASE e della Conferenza dei servizi, che ha dato parere positivo con prescrizioni. L’approvazione da parte del CIPESS rappresenta ora il culmine di questa fase autorizzativa.
Contestualmente, la società Stretto di Messina S.p.A., riattivata dal governo nel 2023, ha approvato il piano di sviluppo e attivato le procedure per l’aumento di capitale e l’assegnazione degli appalti.
Costi, finanziamenti e ritorni economici
Secondo quanto riportato nel Documento di economia e finanza 2024, il costo complessivo dell’opera è stimato in 13,5 miliardi di euro. La copertura finanziaria è articolata su più fronti:
- Risorse pubbliche nazionali
- Fondi europei, nell’ambito dei programmi per le reti TEN-T
- Aumento di capitale della società Stretto di Messina, approvato per consentire l’autonomia finanziaria dell’ente attuatore
Il piano economico-finanziario prevede un ritorno stimato di circa 4 miliardi di euro, con un tasso interno di rendimento (TIR) pari al 4,5%, un valore superiore alla media degli investimenti pubblici in infrastrutture.