Metropolitana Napoli: varo della copertura staz. Capodichino

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Il Comune di Napoli, in collaborazione con l’Azienda Napoletana Mobilità (ANM), sta portando avanti un ambizioso progetto di potenziamento della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, noto come Stazione Capodichino. Questa stazione riveste un ruolo chiave nel piano di trasformazione del trasporto pubblico della città, che ha già visto la realizzazione di stazioni di successo come Università e Toledo, grazie al Gruppo Webuild.

Il progetto prevede la realizzazione “chiavi in ​​mano” della nuova stazione presso l’aeroporto di Napoli-Capodichino, insieme alla riqualificazione dell’area urbana circostante. Oltre alla costruzione delle strutture, degli impianti e delle finiture, il progetto comprende la realizzazione di tre pozzi di servizio per le Tunnel Boring Machine (TBM). Due di questi pozzi saranno utilizzati per lo scavo della sub-tratta Capodichino-Poggioreale della linea, mentre il terzo servirà per il collegamento con la Stazione Di Vittorio della linea EAV.

Il design della stazione, ideato dallo studio RSHP di Londra e realizzato da Webuild per conto del Comune di Napoli, si ispira al Pozzo di San Patrizio, uno scavo profondo 54 metri costruito a Orvieto nel XVI secolo. La stazione presenta una pianta a forma di omega che si estende per circa 50 metri di profondità, con un atrio a vista al livello della strada.

La parte circolare dell’omega, con un diametro interno di circa 33 metri, ospita otto ascensori centrali e quattro scale elicoidali che risalgono verso la superficie. Una copertura ad hangar, realizzata in acciaio, vetro e cemento e alta 10 metri rispetto al piano stradale, sovrasta la struttura. Il piano di sbarco degli ascensori è collegato a due gallerie di stazione, ciascuna lunga 110 metri e con un diametro di 8,9 metri, attraverso tre by-pass.

Durante la fase di scavo, è stata prestata particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Un piano dedicato all’utilizzo delle terre, gestito dalla commessa, ha permesso il trasporto e il riutilizzo di oltre 250.000 metri cubi di terre in ex cave di tufo a cielo aperto nella provincia di Napoli. Questa pratica di sostenibilità è stata riconosciuta come best practice e adottata come modello di riferimento per l’intera Regione Campania.

Una volta completata, la Stazione Capodichino renderà Napoli una delle prime città al mondo con un collegamento diretto metropolitano tra il porto, l’aeroporto e la rete ferroviaria, inclusa l’alta velocità. Ciò comporterà notevoli benefici in termini di tempi di percorrenza e livelli di traffico.

Attualmente, il cantiere è in corso. Dagli scatti che WeBuild ha pubblicato nei suoi canali è possibile apprezzare il momento del varo di due degli 8 segmenti della copertura, ognuno dei quali ha un peso di 35 tonnellate.

Credit Photo: WeBuild

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