Aumento prezzo carburante: quali sono le cause e come far fronte al problema

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I prezzi elevati dei carburanti ormai sono una situazione persistente da diversi mesi in Italia. Questo aumento costante crea incertezza e malcontento tra la popolazione, poiché molte persone dipendono dalle loro automobili come principale mezzo di trasporto per lavoro e non solo. L’alto costo del carburante, infatti, mette a dura prova i bilanci delle famiglie, rendendo difficile pianificare viaggi e spostamenti quotidiani.

Anche se fare previsioni su possibili tagli di prezzo in questo momento storico potrebbe essere difficile, per ora non sembrerebbero esserci indici di miglioramento all’orizzonte. Per tale ragione, in tanti stanno iniziando a pensare alla possibilità di un veicolo elettrico, magari approfittando delle offerte auto in noleggio a lungo termine, per provarlo senza immobilizzare nell’immediato una cifra di denaro abbastanza rilevante.

Quali sono i prezzi attuali della benzina?

Il prezzo della benzina attuale ha superato 1,90 euro al litro, con variazione di giorno in giorno e oscillando intorno agli 1,93 euro al litro. Secondo quanto afferma l’economista Davide Tabarelli in un’intervista su Fanpage.it, però, questi prezzi sono destinati ad aumentare, perché il costo del petrolio è passato da 70 dollari al barile fino a 87 dollari in soli due mesi quest’anno, e potrebbe ancora aumentare (anche se non crede raggiungerà di nuovo i 120 dollari al barile come è successo a marzo del 2022). In molti sono gli analisti, inoltre, che stimano si raggiungeranno i 100 dollari al barile, con la benzina che arriverà a costare 2 euro al litro. 

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?

La domanda di carburante che avviene nei mesi invernali potrebbe far abbassare i prezzi. Le persone in inverno, infatti, non affrontano in genere molti viaggi lunghi con le proprie auto come in estate, e quindi i consumi tendono a essere inferiori. Molti esperti sono d’accordo nell’affermare che l’offerta di petrolio è limitata, e ciò vuol dire che il costo del carburante non si potrà abbassare con facilità nel prossimo futuro. 

La riduzione dell’offerta, però, non dipende dalla scarsità di risorse, ma principalmente dalle scelte dell’OPEC+ (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio). Il quadro globale, pertanto, non è particolarmente incoraggiante, e in Italia la situazione è particolarmente critica, poiché al prezzo si aggiungono anche le accise, definite a livello statale. 

Sembrerebbe, pertanto, che le manovre messe in atto dal Governo (ovvero l’obbligo dei distributori di carburante di esporre il prezzo medio regionale giornaliero e il bonus benzina una tantum destinato ai meno abbienti) potrebbe non riuscire a contrastare gli aumenti in maniera efficace.

Perché puntare sull’elettrico?

Come già detto, scegliere i veicoli elettrici può essere una buona strategia per risparmiare sul rifornimento. I costi relativi alle ricariche delle auto elettriche sono piuttosto economici, specialmente in caso di ricariche domestiche oppure presso le colonnine di ricarica a bassa potenza disponibili sul territorio. Da una ricerca di Altroconsumo, ad esempio, è emerso che per un’utilitaria utilizzata principalmente in città, il costo del rifornimento è di circa 500 euro all’anno, una spesa che può essere maggiormente gestibile per un nucleo familiare.

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