Verso l’Alta Capacità delle ferrovie in Sicilia

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato Ansa circa  lo sblocco delle risorse finanziarie destinate alle infrastrutture in Sicilia. Spiccano interventi per le infrastrutture ferroviarie quali il completamento del raddoppio Palermo-Catania (sono attualmente in corso i lavori per il raddoppio relativi alla tratta Bicocca-Catenanuova), l’elettrificazione della linea Alcamo-Trapani via Milo.

Relativamente al raddoppio della Palermo-Catania, si avvieranno i lavori suddivisi per lotti lungo la tratta Fiumetorto-Catenanuova.  Più precisamente Catenanuova-Dittaino e Dittaino-Enna (non si escludono le gare entro il 2021) che rappresentano il secondo e terzo lotto dell’intero raddoppio Palermo-Catania. 

 

ROMA, 02 LUG – “Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilita’ sostenibile ha annunciato lo sblocco di 25 miliardi di euro per la rete ferroviaria nazionale. Di questi, 1,4 miliardi saranno destinati per la realizzazione della rete di alta velocita’ Palermo-Catania-Messina, 64 milioni per l’elettrificazione della Palermo-Trapani via Milo, 460 Mln per il completamento dei lavori di raddoppio della Ogliastrillo Cefalu’-Castelbuono, 100 Mln per l’upgrading e l’elettrificazione della Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, 40 Mln per l’intermodalita’ e l’accessibilita’ di Trapani Birgi e 156 Mln per il ripristino e l’ammodernamento della Caltagirone-Gela. Conti alla mano, le somme sbloccate per la Sicilia ammontano a quasi 2,3 miliardi, ovvero al 10% circa delle somme stanziate in totale. Numeri che testimoniano meglio di ogni altra cosa che grazie al governo Draghi e al Pnrr anche in Sicilia e’ arrivato il cambio di passo sulla mobilita’ sostenibile che aspettavamo da decenni. Sono certo che a tempo debito i siciliani ricorderanno chi voleva uscire dall’euro e dall’Europa e chi, come il Partito Democratico, con costanza e serieta’, ha consentito anche alla Sicilia di rimanere, e’ il caso di dirlo, attaccata al treno europeo della ripartenza”. Cosi’ Carmelo Miceli, deputato siciliano del Partito Democratico.

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3 Thoughts to “Verso l’Alta Capacità delle ferrovie in Sicilia”

  1. punteruolorosso

    l’unica cosa un po’ seria mi sembra in raddoppio ct-pa.
    il resto sono sicocchezze, senza il raddoppio non si può lasciare l’auto a casa da palermo ad agrigento a trapani ecc.
    fra l’altro, per dare priorità alla ct-pa hanno stralciato il raddoppio della pa-me da castelbuono a patti.
    pazzesco. ridicolo

  2. matteo O.

    Concordo pienamente. La Patti-Castelbuono è essenziale per lo sviluppo turistico e per il collegamento Messina-Palermo (utilizzatissimo dai pendolari). Bisognava semplicemente raddoppiare entrambe utilizzando anche i fondi del recovery plan. In fondo la linea alta capacità (per favore non chiamatela alta velocità) Messina Catania Palermo era già stata finanziata al di fuori del Pnrr un paio di anni prima… poi hanno rimodulato i fondi e preso in giro i siciliani dicendo che grazie al Pnrr si finanziava l’opera… che finanziata lo era già!

  3. Orazio

    Il raddoppio della Patti – Castelbuono è tecnicamente impossibile se si considera buona parte dell’attuale tracciato che corre incassato tra mare e SS 113. Quindi si dovrebbe portare la linea in galleria a monte e con ciò verrebbero eliminate tutte o quasi tutte le stazioni esistenti e ne verrebbero create di nuove che non servirebbero a nessuno perchè lontane dai centri abitati. Vedere il raddoppio in corso tra Fiumefreddo e Giampilieri: dalle 11 stazioni/fermate oggi esistenti e tutte in pieno centro urbano si passerà a 6 (di cui due ubicate a metà strada tra due paesi) più Letojanni che da stazione passante diventerà terminale.

    Oppure vedere il raddoppio già effettuato tra Patti e Messina che ha privato, di fatto, Milazzo e Barcellona delle stazioni (che sono state spostate in campagna e che sono deserte).

    Se vogliamo parlare di turismo e pendolarità meglio lasciare le cose come stanno. Se vogliamo fare le opere pubbliche tanto per farle o per privilegiare gli spostamenti tra capoluoghi, allora ok.

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