Si accelera sull’alta velocità Verona-Brennero, la tratta ferroviaria verso nord collegata ai lavori del nuovo tunnel di base. Con la novità che il tracciato sul territorio veronese, da Borgo Milano a San Massimo, sarà quasi completamente interrato. Ciò significa che corso Milano non sarà interessata da alcun cantiere ferroviario, a vantaggio della viabilità esistente e delle attività economiche. Inoltre, quando la linea esistente verrà chiusa, saranno realizzati una serie di interventi per ricucire i territori ora separati dalla linea ferroviaria, il cui sedime sarà usato per nuovi percorsi ciclopedonali all’interno di aree verdi e parchi.
Un risultato importante e per nulla scontato, per il quale l’amministrazione ha avviato negli ultimi due anni un serrato confronto con Rete Ferroviaria Italiana per mantenere la soluzione della linea interrata come previsto nel Protocollo di intesa del 2013, opponendosi in modo deciso ad ogni altra ipotesi progettuale e in particolare a quella della nuova linea in affiancamento a quella esistente.
Oggi la giunta ha approvato il protocollo che, di fatto, mette la parola fine alla questione e stabilisce impegni e tempi delle parti in causa, a cominciare da Comune di Verona e RFI. L’accordo punta all’accelerazione della progettazione e alla realizzazione delle opere previste del tratto ferroviario compreso tra la stazione di Pescantina e il nodo di Verona, inserite nel progetto del Quadruplicamento della linea ferroviaria di accesso sud alla galleria di Base del Brennero, Fortezza-Verona.
Considerato che la Galleria di Base del Brennero entrerà in funzione nel 2028, si ipotizza l’avvio dei cantieri a Verona nel 2023.
RFI si impegna quindi a predisporre, entro 270 giorni dalla firma dell’accordo, alla revisione e aggiornamento del progetto preliminare e studio di impatto ambientale, che sarà coerente con lo schema di tracciato deciso nel 2013, con l’interramento dei quattro binari per la tratta che attraversa i centri abitati dei quartieri di Chievo, La Sorte, Croce Bianca e San Massimo.
Prima dell’avvio dei lavori, saranno predisposti info point e campagne di informazione rivolte alla cittadinanza e in particolare ai residenti delle aree coinvolte, a cui verrà fornito adeguato supporto.
Al Comune spetta invece la stesura del masterplan dell’area interessata, da Parona a San Massimo, sulla base del perimetro che sarà individuato da RFI. Nel documento saranno rappresentate le aree verdi, i parchi, le infrastrutture di interesse pubblico nonché gli interventi in grado di ricucire e riqualificare il territorio compreso tra Parona e San Massimo e migliorare il sistema di relazione urbana tra le aree ad est e ad ovest della linee ferroviaria che non costituirà più una barriera continua.
Non nasconde la soddisfazione l’assessore alla Pianificazione urbanistica, che oggi ha illustrato i punti salienti del protocollo approvato dalla giunta.
“Abbiamo ottenuto la soluzione migliore per il territorio di Verona – commenta l’assessore-. Un risultato che non era scontato, ma per il quale non abbiamo mai indietreggiato e che mi ha visto in prima linea insieme all’assessore alla Mobilità e Traffico. L’importanza dell’opera in questione non si discute, per Verona questi lavori sono imprescindibili, in quanto inseriscono a pieno titolo la nostra città nel sistema Alta Velocità, con benefici per il traffico merci ma anche per i treni passeggeri. Nello specifico della linea ‘veronese’, che interessa anche i Comuni di Pescantina e San Pietro Incariano, i diversi studi che si sono susseguiti negli anni scorsi hanno dimostrato che l’unica soluzione possibile per non sradicare centri abitati con strade strategiche e ridurre al minimo i disagi per la popolazione, era l’interramento della linea ferroviaria. Borgo Milano e San Massimo sono tra i quartieri più popolosi della città, con arterie stradali tra le più trafficate. Era impensabile accettare che fossero lacerate da cantieri della durata di anni, a scapito delle attività economiche e della qualità della vita dei cittadini. Ma non è tutto, perché con questo accordo portiamo a casa un altro importante risultato, ovvero la ricucitura dei quartieri oggi ‘feriti’ dalle rotaie. Le linee dismesse potranno essere usate per nuove piste ciclopedonali, per infrastrutture utili a collegare più zone della città. Senza contare le nuove aree che avremo disposizione per parchi e zone verdi, in una parte della città che soffre la mancanza di tali standard. Siamo ancora nella fase della progettazione preliminare – conclude l’assessore -, ciò ci permettere di apportare qualche modifica e ulteriori migliorie a quanto pianificato”.
Breve cronistoria del progetto.
2003 progetto RFI quadruplicamento in affiancamento esistente inizio soluzioni alternative a “Parona”
2006 inizio soluzioni alternative ad ovest della linea attuale con interramento linea
2007 stop iter iniziale per trovare soluzione ottimale
2010-11 analisi comparativa soluzioni ad ovest e ricerca soluzione con il traforo Torricelle
2013 protocollo di Intesa per parziale interramento quartieri e congelamento tracciato
2017 commissario di Governo (Facchin) ulteriori proposte
2020 integrazione PdI al 2013 ripresa progettazione con interramento adiacente quartieri, nuovo ponte sull’Adige e sottopasso del aeroporto Boscomantico
2021 nuovo progetto e masterplan aree dismesse e non utilizzate (corridoio verde).