L’ARPA Sicilia ha diramato i dati sui rilevamenti della qualità dell’aria nelle Regione dopo l’attuazione delle misure di contenimento del Coronavirus.
Le rilevazioni, raccolte dalla rete di sensori sparsi sull’Isola, sono contenute all’interno di una relazione stilata dai tecnici dell’ARPA e si riferiscono al periodo compreso tra gennaio e marzo 2020. Da febbraio le misure messe in campo per contrastare la pandemia hanno prodotto, come dichiarato dall’Agenzia, “una evidente riduzione delle concentrazioni degli inquinanti legati direttamente al traffico, ovvero ossidi di azoto (NOx) e benzene, soprattutto negli agglomerati urbani”.
Per quanto riguarda i singoli inquinanti, i dati mostrano una forte riduzione sia negli agglomerati urbani sia all’interno delle Zone Industriali. Le stazioni di rilevamento su Palermo e Catania hanno registrato una riduzione superiore al 60% nella concentrazione oraria rilevata.
Sempre nelle due principali città le emissioni di benzene (NOx) hanno subito una riduzione pari al 65%, mentre nella stazione di Priolo si è avuta una riduzione dello stesso elemento di circa il 60%.
La presenza nell’area di particolato sia PM10 che PM2.5, che in media dipende al 10% dal traffico stradale, ha subito una riduzione compresa tra il 10% e il 20% nell’agglomerato di Catania e nella stazione Priolo dell’area industriale. Mentre nel siracusano e a Porto Empedocle la riduzione è stata superiore al 20% per il PM10.Non sono state rilevate, invece, particolari riduzioni di Ozono.
Che c’è stata una forte riduzione del traffico veicolare è visibile anche dai dati dell’ANAS, riportati anche nella relazione dell’ARPA Sicilia, che mostrano come i flussi di traffico tra febbraio e marzo si siano più che dimezzati.
In basso la relazione completa dell’ARPA Sicilia.
Analisi preliminare sulla Qualità dell’aria nella Regione Sicilia durante l’emergenza epidemiologica da COVID-19