Dopo otto mesi dalla pubblicazione del primo bando, la galleria di Lonato ha trovato un’impresa pronta a realizzarla. Sarà la Seli Overseas a costruire l’opera più impegnativa dell’Alta velocità Brescia-Verona, una galleria da quasi 5 chilometri scavata da una gigantesca fresa che passerà sotto le colline moreniche e l’autostrada A4. Il consorzio Eni per l’alta velocità CepavDue ha infatti comunicato che «è stata presentata una sola offerta» per l’appalto «ed essendo la stessa risultata idonea si procederà con la proposta di aggiudicazione a favore della concorrente Seli Overseas spa». Sembra così chiudersi una vicenda che si è trascinata per mesi e che ha messo in luce le gravi difficoltà del consorzio nell’assegnare gli appalti. Finora, infatti, Cepav Due ha pubblicato 5 bandi: due sono andati deserti, uno è risultato nullo perché l’unica offerta arrivata è risultata inammissibile, due sono ancora in corso.
Lonato. Anche la gara per Lonato è andata deserta. Poi Cepav Due ha ripubblicato il bando. Questa volta si è fatta avanti Seli Overseas, società romana che gravita nella galassia del gruppo Salini-Impregilo. Si tratta di un’azienda nata nel 1950 specializzata nella realizzazione di gallerie con Tbm (Tunnel Boring Machine) per la costruzione di metropolitane, ferrovie, strade. Finora Seli Overseas ha realizzato 800 chilometri di tunnel, dalla Cina a Doha. Per l’appalto di Lonato la società ha presentato una proposta di ribasso dello 0,136%. Alla fine la galleria scavata dalla talpa dovrebbe costare 204 milioni e 700mila euro. Il tunnel sarà lungo 4.700 metri, avrà 10 metri di diametro (8,8 con il rivestimento) e passerà sotto l’A4 ma anche sotto il vivaio «Spazio Verde», l’agriturismo Cascina Graziosa, il Centro Gamma. Tempi per l’esecuzione dei lavori: 1.090 giorni. Tre anni.
I cantieri sarebbero dovuti partire a maggio. Ma resta da capire quale sarà l’impatto dell’emergenza Coronavirus. Il Ministero delle Infrastrutture ha di fatto sospeso i nuovi appalti. E quindi i tempi si potrebbero allungare.
Accelerazione. L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti, intervistato dal Sole24Ore, si è però detto pronto ad accelerare, non appena superata l’emergenza. «Noi pensiamo di accelerare i nostri investimenti» anche «per favorire il rilancio dell’economia italiana e salvare il lavoro». Battisti ha parlato di 58 milioni di opere pronte a partire entro il 2023. E tra le priorità ha citato proprio l’alta velocità Brescia-Padova, di cui il tratto per Verona (già avviato) sarà il primo ad essere completato. Secondo la delibera Cipe del novembre scorso sarà attivato «nel dicembre 2025», in tempo per le Olimpiadi lombardo-venete. Dead line che oggi appare proibitiva, soprattutto alla luce dell’incognita Coronavirus. Si vedrà. Quel che è certo è che ieri, in Gazzetta Ufficiale, è stata pubblicata la delibera Cipe che approva l’ingresso dell’Alta velocità alla città di Verona (costo: 376 milioni di euro). Progetto non ricompreso nel lotto in capo a Cepav Due (Brescia Est-Verona). Rfi sta invece ancora lavorando al progetto di uscita della Tav da Brescia fino a Calcinato (Brescia Est).