E’ stato presentato, questa mattina, nella sala riunioni dell’Autorità di Sistema Portuale, il progetto “PortForward” a cura dell’associazione Mar.Te Sea-Land Logistics, presieduta da Marco Ferretti dell’Università Parthenope.
Alla riunione, oltre al Presidente Pietro Spirito, hanno partecipato diversi operatori dello scalo partenopeo.
Il progetto finanziato dall’UE è parte di un più ampio progetto italiano che verrà realizzato in collaborazione con MIT di Boston e che è stato vinto dal team campano guidato appunto da Mar.TE .
L’intento è definire i fattori di competitività del sistema portuale campano incentrato sulle specificità del territorio individuando le metodologie di intervento più incisive per migliorare gli aspetti legati alla sostenibilità dei porti, alla produttività delle banchine, ai flussi di traffico sui moli.
“La nostra adesione al progetto- ha dichiarato Pietro Spirito- è duplice: creare uno stretto collegamento tra Autorità di Sistema Portuale, operatori, ricerca applicata com’è questa che oggi si presenta; utilizzare le analisi e le proposte che emergeranno dalla ricerca per migliorare la gestione dell’AdSP.”
Il progetto mira a sperimentare nei porti coinvolti soluzioni intelligenti “smart”, interconnesse “interconnected” e verdi “green”, per migliorare le condizioni di monitoraggio, efficienza nei terminal e verifica delle condizioni per la navigabilità e l’operatività degli scali. Per conseguire questo obiettivo, il progetto realizza componenti di IOT (Internet of Things), assistenza e controllo da remoto di terminal e canali portuali, realtà aumentata per operatori ed amministrazioni al fine di controllare in tempo reale spazi e superfici portuali.
Il passo successivo sarà la somministrazione di un questionario agli operatori del porto di Napoli per verificare lo stato dell’arte e per comprendere le esigenze dei singoli imprenditori per poi elaborare le proposte.