Siamo o non siamo un paese Green?

Spread the love

L’Italia si scopre sempre più “green”. Solo nel 2016 nel nostro Paese sono stati installati 396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 di geotermico, 513 di bioenergie e 346 di mini idroelettrico. Le fonti rinnovabili hanno contributo a soddisfare il 34,3% dei consumi elettrici complessivi. I numeri parlano chiaro: anche se negli ultimi tempi vi è stata una leggera flessione, in dieci anni la produzione da energie pulite è passata da 51,9 a 106 TWh.

Sono questi alcuni degli elementi più interessanti che emergono dal “Rapporto Comuni Rinnovabili 2017” di Legambiente, realizzato con il contributo di Enel Green Power e in collaborazione con GSE, che racconta il successo delle fonti pulite e il cambiamento che sta avvenendo nel territorio italiano con numeri, storie e buone pratiche (sono 200 quelle raccolte sul sito).
Nel Rapporto è significativo anche il dato relativo alle installazioni: sempre contando gli ultimi dieci anni, gli impianti da fonti rinnovabili sono passati da qualche centinaio a oltre un milione tra elettrici e termici. È cresciuto il contributo apportato dalle nuovi fonti rinnovabili (biomassa, fotovoltaico, eolico, geotermia, mini idroelettrico) alla produzione elettrica dal 2,6% (2006) al 22,7% (2016) rispetto ai consumi complessivi.

Dati positivi arrivano anche dal territorio: crescono i comuni rinnovabili, passando da 356 (2005) a 7.978 (2016), oggi quindi in tutti i municipi italiani è installato almeno un impianto. Su 7.978 comuni, ben 3.021 producono più energia elettrica di quanta ne consumano le famiglie residenti, grazie a una o più fonti rinnovabili. Salgono invece a 40 i Comuni 100% rinnovabili. Sorprendente poi la crescita del solare, avvenuta anche senza incentivi: negli ultimi due anni sono stati realizzati 180 mila impianti solari fotovoltaici, pari al 25% di tutti quelli installati in Italia – per un totale di 1.310 MW installati.

Analizzando i dati del rapporto di Legambiente, si può notare come siano in aumento i comuni che optano per l’eolico che arrivano a quota a 904. La potenza installata è in crescita, pari a 9.257 MW, con 282 MW in più rispetto al 2015. Questi impianti, secondo i dati di Terna, hanno permesso di produrre 17,5 TWh di energia, pari al fabbisogno elettrico di oltre 6,5 milioni di famiglie.
Ottimi risultati anche per il solare, con ben 7.978 Comuni che si affidano a tale energia. Tra questi, il miglior risultato in termina di potenza installata su tetti e in relazione al numero di abitanti, arriva dal comune di Macra (CN), con una media di 165 MW/1.000 abitanti, seguito dal Comune di Fascia in provincia di Genova con una media di 76 MW/1.000 abitanti e 81 MW complessivi e dal Comune di Monterone (LC) con 63 MW ogni 1.000 abitanti.

Per quanto riguarda invece il mini idroelettrico, siamo a quota 1.489 realtà territoriali che l’hanno adottato, per una potenza totale installata di 1.568 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 6,2 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di 2,3 milioni di famiglie. Crescono anche i municipi delle bioenergie che arrivano a quota 4.114 per una potenza installata complessiva di 5.490 MW elettrici, 1.534 MW termici e 415 kW frigoriferi. Infine, capitolo geotermia: sono 590 i Comuni per una potenza totale di 993 MW elettrici, 228,5 MW termici e 5,4 MW frigoriferi.

Le buone pratiche
Il convegno per la presentazione del Rapporto di Legambiente è stata anche l’occasione per consegnare una serie di premi legati alle buone pratiche proprio in ambito energetico. Il riconoscimento “Comune 100% rinnovabile” è stato assegnato al Comune di Cavalese. Qui sono almeno 102 gli impianti solari fotovoltaici per complessivi 1,1 MW di potenza installata su tetti e coperture che contribuiscono al raggiungimento del risultato di autosufficienza energetica. A questi si aggiunge un impianto mini idroelettrico da 706 kW, un impianto a biogas da 1 MW e un impianto a biomassa in cogenerazione da 1 MW elettrico e 23,5 MW termici connesso alla nuova centrale di teleriscaldamento, inaugurata a novembre 2016.
Il Premio “Buona Pratica” è andato, invece, al Comune di Castellamare di Stabia (Na) dove l’Amministrazione, grazie ai fondi FESR, ha finanziato un’opera di efficientamento dell’Istituto Comprensivo “Luigi Denza” realizzando un impianto solare fotovoltaico da 9 kW, un impianto solare termico da 50 mq, e migliorando le prestazioni energetiche e di sicurezza dell’involucro edilizio. Gli importanti investimenti fatti sull’edifico esistente, oltre a portare benefici ambientali, permettono al Comune di poter risparmiare tra i 15 e i 20 mila euro in un anno.
Premio “Rinnovabili e cibo di qualità” a tre aziende: la Società Agricola Arte, il Birrificio artigianale Lesster e la Nuova Sarda Industria Casearia.

La Società Agricola Arte si trova in Puglia, tra Manfredonia e Cerignola in provincia di Foggia. Da giugno 2015 produce e commercializza prodotti biologici certificati avvalendosi di tecnologie agronomiche sostenibili e coltivando materie prime di altissima qualità e locali come ad esempio il grano duro Senatore Cappelli Bio, grano antico tipico e autoctono, il farro monococcum, utilizzando solo semina su sodo, una tecnica agronomica che permette di diminuire le lavorazioni sul terreno, ridurre il consumo di carburante, e allo stesso tempo le emissioni in atmosfera. In particolare, la produzione di energia elettrica supera abbondantemente i fabbisogni elettrici aziendali, il 90% dell’energia elettrica prodotta viene infatti immessa in rete. La componente termica viene totalmente utilizzata per soddisfare i diversi fabbisogni legati a: gestione biologica dei digestori (30%); uffici e spazi del personale (10%) e processo di essiccazione del digestato (60%), che avviene all’interno dell’azienda stessa.
Il Birrificio artigianale Lesster, a Lugo di Grezzana (VR), nel territorio delle Lessinia, rifermenta tutte le birre in bottiglia, una pratica che dona una gasatura naturale e genuina. Il laboratorio Lesster è costituito da un impianto all’avanguardia con capacità produttiva di 5 hl e una batteria di fermentazione da 60 hl. Lesster, da marzo 2017, ha scelto di avere una fornitura di energia garantita 100% rinnovabile, contribuendo così a mantenere lo stato di salubrità del territorio.

Premio anche per la Nuova Sarda Industria Casearia, azienda del Medio Campidano e Oristanese a conduzione familiare che ogni anno lavora 4 milioni di litri di latte ovi-caprino. L’azienda è una realtà fortemente innovativa e ha investito nel potenziale strategico liberato dalle tecnologie energetiche da fonte rinnovabile e pulita. Nel 2010 ha installato un impianto fotovoltaico e nel 2015 un impianto termodinamico. L’installazione dell’impianto fotovoltaico ha reso quasi autosufficiente lo stabilimento sul fronte dei consumi di energia elettrica. Con una potenza termica di picco di circa 460 kWt, l’impianto solare termodinamico è in grado di produrre fino a 600 kg/h di vapore, corrispondenti a 675 t/ anno. La struttura dell’impianto è posta ad un’altezza tale da consentire al gregge di pascolarvi al di sotto, trovando nutrimento e refrigerio. Tra i benefici conseguiti: risparmio dei costi dell’energia in bolletta (che sbloccano risorse per investimenti produttivi aziendali); risparmio di energia primaria (43 tonnellate/anno); meno inquinamento locale; ridotto impatto ambientale; contribuzione alla lotta ai cambiamenti climatici con 150 t/anno di CO2 non emesse in atmosfera.

Post correlati

Lascia un commento