Mobilità sostenibile in Italia: situazione e obiettivi

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Organizzare la viabilità di una città è un processo complesso e organizzarla in chiave sostenibile è ancora più complesso. I nostri centri urbani, sicuramente di non recente creazione, sono stati ideati in momenti storici molto diversi da quello attuale, in cui la cura per l’ambiente non era di certo prioritaria. Ora, però, la questione climatica e il trovare nuovi modi di vivere le città in sintonia con il pianeta è diventata una questione di vitale importanza per il nostro futuro.

Ecco perché in queste righe vedremo qual è la situazione della mobilità sostenibile in Italia e quali sono gli obiettivi da raggiungere in questi anni.

 

Piani Urbani di Mobilità Sostenibile: di che si tratta

 

Quella della mobilità sostenibile nelle città italiane è una sfida molto ardua, tanto che per vincerla sono stati messi in campo provvedimenti piuttosto significativi da parte del Governo italiano.

Nel 2017, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato un decreto in cui sono state definite le linee guida per i PUMS, Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, che davano finalmente inizio ai lavori per lo sviluppo di un diverso tipo di mobilità, più efficiente e più green.

I PUMS altro non sono che dei progetti pensati e strutturati in base alle peculiarità delle singole città italiane.

Per realizzarli vengono usati strumenti di pianificazione precisi tenendo in considerazione 3 punti fondamentali per il libero movimento di cittadini e merci nei nostri centri urbani:

  • Integrazione
  • Partecipazione
  • Valutazione

Un’operazione del genere ha un unico obiettivo: quello di migliorare la vita delle persone rendendo i luoghi della nostra vita non solo meno impattanti sull’ambiente, ma anche più vicini alle nostre necessità lavorative, sociali e personali.

 

Le regioni italiane più virtuose sui piani di mobilità sostenibile

 

Per quanto concerne l’organizzazione e la supervisione di tutti gli obiettivi strategici riguardo i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile, il punto di riferimento è l’Osservatorio PUMS, estensione del network europeo Endurance. Il PUMS, come da decreto ministeriale, è obbligatorio in tutte le Città Metropolitane e in quelle che hanno più di 100.000 abitanti. Per tutte le altre, invece, è una raccomandazione piuttosto sentita.

I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile si articolano in 3 step:

  1. In redazione: quando il PUMS ha ufficialmente inizio
  2. Adottati: quando, dopo Delibere Comunali, vengono sottoposti all’attenzione dei cittadini
  3. Approvati: quando, concluso tutto l’iter, entrano in vigore

In Italia, sono 164 le città che stanno articolando il proprio PUMS; di questi 36 approvati, 35 adottati e 93 in redazione.

Le regioni che presentano il maggior numero PUMS sono:

  • Puglia, 34
  • Lombardia, 18
  • Toscana, 16
  • Emilia-Romagna, 15
  • Sicilia, 14

 

Il ruolo e la crescita della mobilità elettrica

Le misure che devono essere messe nero su bianco in un PUMS valgono per ogni forma di trasporto e circolazione che avviene sul territorio urbano. In ottica inclusiva, quindi i piani di mobilità coinvolgono sia il trasporto di merci che di passeggeri e mira a garantire ed estendere a tutti il diritto alla mobilità, tentando di ridurre contemporaneamente le ripercussioni sull’ambiente, il traffico e il numero di incidenti stradali.

In un piano d’azione così incentrato sulla sostenibilità, ovviamente la mobilità elettrica gioca un ruolo fondamentale non solo per quanto riguarda i mezzi dei privati cittadini, ma soprattutto per quanto riguarda il trasporto pubblico.  Il piano nazionale dedicato al rinnovo delle flotte dei mezzi del trasporto pubblico locale è stato stilato usando criteri di sostenibilità ambientale specifici unito a un finanziamento piuttosto cospicuo per un aggiornamento in chiave sostenibile di autobus, filobus e tram.

 

Prospettive nel medio-lungo periodo

I Piani Urbani di Mobilità Sostenibile hanno degli obiettivi specifici su cui, ovviamente, si costruiscono prospettive per il futuro che ci verrà.

Tra queste, vanno menzionate:

  • La riduzione delle emissioni legate al traffico
  • La creazione di aree a traffico limitato e/o riservate a specifiche classi di veicoli
  • Incentivi per tutti i mezzi commerciali elettrici
  • Una progressiva tradizione verso soluzioni elettriche per quanto riguarda il trasporto pubblico
  • Potenziamento del car sharing elettrico
  • Potenziamento dei punti di ricarica per mezzi elettrici

La strada è sicuramente lunga, ma con delle indicazioni precise sarà indubbiamente più facile arrivare a destinazione nei tempi prestabiliti.

 

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