Alta velocità a Verona: al via in estate i lavori dell’ingresso ovest

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Entro l’estate 2025 partiranno ufficialmente i cantieri per il nuovo Ingresso Ovest del Nodo AV/AC di Verona, parte strategica della linea Alta Velocità/Alta Capacità Brescia Est–Verona.

Un’opera fondamentale per migliorare il traffico ferroviario sia passeggeri che merci, ottimizzando flussi e separando i percorsi dei diversi tipi di treni.

L’annuncio è arrivato durante una conferenza stampa alla presenza dei vertici di Rete Ferroviaria ItalianaItalferr(entrambe del Gruppo FS Italiane), e del Raggruppamento Temporaneo di Imprese incaricato dei lavori (Pizzarotti & C., Saipem e Salcef).

Un nodo chiave nel cuore dell’Europa

L’intervento rientra nel Corridoio Mediterraneo della rete transeuropea TEN-T, un collegamento che unisce Spagna, Francia, Italia e Balcani fino al confine con l’Ucraina.

Il Nodo Ovest, insieme alle tratte Brescia Est–Verona e Verona–Bivio Vicenza, completerà un sistema ferroviario moderno, più veloce, capiente e affidabile.

Il progetto prevede:

  • 3,6 km di nuova linea AV/AC
  • 4,2 km di nuova linea storica
  • 3,3 km di linea merci indipendente

Più treni, più veloci, più sicuri

Grazie all’introduzione del sistema ERTMS/ETCS Livello 2, la circolazione diventerà più regolare e flessibile, con standard di sicurezza elevatissimi e una maggiore interoperabilità anche per i treni internazionali.

Tra i benefici attesi:

  • Riduzione dei tempi di percorrenza tra Milano e Venezia
  • Aumento della capacità della rete
  • Miglioramento del trasporto regionale, liberando spazio sulla linea storica

Un investimento da 441 milioni di euro

Il progetto ha un costo complessivo di 441 milioni, finanziato da Ferrovie dello Stato.

I lavori dureranno quattro anni.

Nei primi due anni si interverrà per spostare e adeguare la rete esistente; nei successivi due si costruirà la nuova linea per l’Alta Velocità.

Sottopassi, cavalcavia e viabilità: a Verona cosa cambia

La realizzazione del Nodo Ovest avrà un impatto diretto anche sulla viabilità urbana, in particolare nelle zone limitrofe alla stazione di Verona Porta Nuova.

I punti chiave dell’intervento includono:

  • Sottopasso di via Cason: sarà allungato per migliorare il passaggio sotto la ferrovia
  • Via Carnia: nascerà una nuova viabilità in grado di collegare direttamente la tangenziale nord alle aree industriali sud, utile anche per la futura Strada di Gronda
  • Nuovo cavalcaferrovia di Via Fenilon: sarà costruito un nuovo cavalcaferrovia, che sostituirà quello attuale
  • Via Albere: sarà ampliato il cavalcavia esistente, ma senza chiusure prolungate al traffico
  • Tangenziale di Verona: anche qui è previsto l’allungamento del sottopasso ferroviario

“Si tratta di un’opera infrastrutturale fondamentale per la città – ha commentato l’assessore Tommaso Ferrari –. Con questo nodo facciamo un nuovo e decisivo passo avanti nei collegamenti ferroviari veloci. Abbiamo lavorato per limitare al minimo i disagi, e la buona notizia è che il sottopasso di via Albere resterà aperto per quasi tutta la durata dei lavori”.

Un’opera per il futuro di Verona

Alla presentazione erano presenti anche Luigi De Amicis (RFI), Ivan Baroncioni (responsabile del procedimento), Andrea Marchetti (RTI) e Claudio Marai (Polizia Locale).

Tutti hanno ribadito il valore strategico di quest’opera che renderà Verona una delle città meglio connesse d’Italia e d’Europa.

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