Termoli–Lesina: iniziano i lavori alla galleria Campomarino

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Il 30 aprile 2025 segna una data memorabile per Idrogeo, con l’avvio ufficiale dei lavori per la realizzazione della Galleria Campomarino, parte integrante del progetto di raddoppio della linea ferroviaria adriatica TermoliLesina.

Questo intervento rappresenta un passo cruciale nel potenziamento dei collegamenti ferroviari tra il Molise e la Puglia, migliorando significativamente la mobilità e lo sviluppo economico delle comunità locali.

Un progetto strategico per la mobilità sostenibile

Il raddoppio della tratta Termoli–Lesina, lungo circa 33 km, è l’ultimo segmento a binario unico della direttrice adriatica Pescara–Bari.

Il completamento di questa opera eliminerà un collo di bottiglia infrastrutturale, consentendo un incremento della capacità di traffico ferroviario, una maggiore regolarità del servizio e una riduzione dei tempi di percorrenza fino a 40 minuti tra Bologna e Bari e fino a 60 minuti verso Lecce.

L’intervento è finanziato anche attraverso fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si inserisce nel Corridoio Plurimodale Adriatico dell’asse Bologna-Bari-Lecce-Taranto.

La nuova fermata di Campomarino: un’opportunità di sviluppo urbano

Un elemento distintivo del progetto è la realizzazione di una nuova fermata ferroviaria a Campomarino, che sostituirà l’attuale stazione.

La nuova fermata sarà situata in corrispondenza dell’imbocco sud della Galleria Campomarino, in una posizione più arretrata rispetto alla costa, in affiancamento all’autostrada A14.

Questa scelta progettuale risponde all’esigenza di ottimizzare l’inserimento urbanistico e territoriale del tracciato, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la sicurezza .

Il progetto prevede la costruzione di un edificio composto da due volumi asimmetrici, con un’area complessiva di circa 20.330,78 mq.

L’intervento include anche la realizzazione di parcheggi e spazi verdi, favorendo l’integrazione della nuova fermata nel contesto urbano circostante.

Foto Dario G.

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