Il Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo FS: 100 miliardi per l’infrastruttura ferroviaria del futuro
Con una visione ambiziosa, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha presentato a Bruxelles il nuovo Piano Strategico 2025-2029, che definisce le linee guida per i prossimi anni in materia di trasporti, infrastrutture e logistica sostenibile.
L’Amministratore Delegato Stefano Antonio Donnarumma ha illustrato i contenuti e gli obiettivi del piano agli eurodeputati italiani, evidenziando un impegno senza precedenti per modernizzare il sistema ferroviario nazionale, rafforzare l’intermodalità e la digitalizzazione, e promuovere la sostenibilità ambientale e sociale.
Un investimento di 100 miliardi in cinque anni
Il piano prevede oltre 100 miliardi di euro di investimenti nel quinquennio 2025-2029, con una media annuale di circa 20 miliardi. Di questi, 60 miliardi saranno destinati all’infrastruttura ferroviaria, gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), con un focus sul potenziamento e la manutenzione della rete.
Nei prossimi 10 anni, è prevista una spesa media annua di 12 miliardi solo per la rete ferroviaria. Gli investimenti riguarderanno:
- Nuove linee AV/AC per connettere aree oggi non servite, ridurre i tempi di percorrenza e favorire la coesione territoriale.
- Sistema ERTMS (European Rail Traffic Management System), la più avanzata tecnologia europea per il controllo del traffico ferroviario, che migliorerà la sicurezza e l’efficienza operativa.
- Decarbonizzazione e produzione energetica interna: il Gruppo punta a soddisfare autonomamente il 2% della domanda energetica nazionale, contribuendo agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
- Aumento dell’accessibilità al sistema AV: si stima una crescita del 30% nel numero di persone raggiunte dall’Alta Velocità grazie alle nuove tratte.
Il modello RAB: un nuovo approccio al finanziamento
Tra le novità evidenziate da Donnarumma c’è la valutazione del modello RAB (Regulated Asset Base) per finanziare i servizi Alta Velocità/Alta Capacità. Questo modello, già applicato in altri settori delle utilities, prevede la remunerazione degli investimenti infrastrutturali attraverso tariffe regolate e incentivi alla sostenibilità economica.
L’obiettivo è favorire l’ingresso di capitali privati, riducendo il carico sulla finanza pubblica e rendendo più attrattivo l’investimento in grandi opere. Il modello RAB, infatti, consente di coniugare stabilità finanziaria per gli investitori e benefici di lungo termine per i cittadini e le imprese.
L’espansione oltre i confini italiani
Un altro pilastro del Piano Strategico è l’espansione internazionale del Gruppo FS. Le società del gruppo operano oggi in 11 Paesi europei e in diverse aree extra-UE, con l’obiettivo di consolidare la propria presenza globale e valorizzare le competenze italiane in ambito ferroviario.
Ecco alcune delle principali attività estere:
- Francia: Trenitalia France gestisce il servizio Alta Velocità sulla tratta Parigi-Lione.
- Spagna: iryo, consorzio con Air Nostrum e Globalvia, opera nel segmento AV.
- Grecia: Hellenic Train, società del gruppo, gestisce il trasporto passeggeri e merci.
- Germania: Netinera Deutschland nel trasporto passeggeri e TX Logistik nel settore merci (secondo operatore nazionale).
- Paesi Bassi: Qbuzz è il terzo operatore del trasporto pubblico locale.
- Romania: attività nel settore merci con Rom-Rail.
- Regno Unito: Trenitalia UK partecipa alla gestione di linee ferroviarie regionali e nazionali.
Inoltre, il Gruppo è presente anche nei mercati emergenti del Medio Oriente, dell’Asia-Pacifico e delle Americhe, dove punta a esportare soluzioni di mobilità sostenibile e know-how ingegneristico.
Obiettivo “Green Deal”
Il Piano Strategico 2025-2029 si inserisce in un contesto europeo in rapida trasformazione, dove la mobilità ferroviaria è considerata asse portante della transizione ecologica e digitale. Il piano di FS contribuisce agli obiettivi del Green Deal europeo, promuove una mobilità a basse emissioni e sostiene l’intermodalità attraverso una rete logistica integrata.
Ma non si tratta solo di tecnologia e infrastrutture: il piano punta anche sulla valorizzazione delle persone, della formazione professionale e della sicurezza sul lavoro, in un’ottica di sviluppo sostenibile e inclusivo.