Ventimiglia: la soluzione al problema della tensione elettrica

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L’operazione per far arrivare i treni più moderni è stata avviata.

RFI e il Ministero dei Trasporti hanno stanziato 4,5 milioni di euro per eliminare gli attuali disservizi e creare una “zona commutabile” alla tensione elettrica italiana (3.000 volt) e francese depotenziata (1.500 volt) nella stazione di Ventimiglia.

Questa zona commutabile, alimentata a 1.500 volt in virtù degli accordi internazionali risalenti al 1951, permetterà ai nuovi treni regionali Hitachi Rock e Alstom Pop di Trenitalia di raggiungere l’estremo ponente ligure.

Il ministro Matteo Salvini, in collaborazione col viceministro Edoardo Rixi, ha annunciato la decisione al senatore Giovanni Berrino, che aveva presentato un’interrogazione in cui chiedeva se erano previsti investimenti sulla rete per l’adeguamento della stazione e la trasformazione degli ultimi dieci treni Rock a due piani con la doppia alimentazione.

La risposta positiva riguarda solo il primo quesito.

Trenitalia e la Regione hanno chiesto a Rete Ferroviaria Italiana uno studio per la modifica dello schema di trazione elettrica della stazione, che permetta l’ingresso sia dei treni italiani che quelli francesi, compresi i merci diretti al parco esterno.

Il costo stimato dell’intervento è di 4,5 milioni di euro, con tempi di realizzazione pari a 36 mesi, come indicato nel contratto di programma fra Ministero e RFI.

L’operazione avrà inizio dal 1 giugno 2023, subordinato all’ok del gestore francese atteso nella prossima conferenza intergovernativa a maggio.

Il senatore Berrino si è detto soddisfatto della risposta alla sua interrogazione, che fornisce la soluzione a un problema decennale.

Rendendo possibile l’utilizzo di tutti i 48 nuovi treni della flotta regionale anche nel ponente ligure fino a Ventimiglia.

Tuttavia, la provincia di Imperia dovrà accontentarsi di treni regionali risalenti al secolo scorso e dei cinque “Jazz” del 2018 per altri tre anni.

Fino a giugno 2023, quando i nuovi treni potranno finalmente entrare in servizio.

Il piano di aumenti delle tariffe prefissato continua a essere applicato.

Il 1 gennaio scorso il costo è salito del 3% per gli abbonamenti e del 9% per i biglietti semplici in tutta la regione.

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