Trentennale AirGest Aeroporto Trapani| Musumeci: “Palermo si decida…”

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In occasione del trentennale di AirGest, società di gestione dell’Aeroporto di Trapani “Vincenzo Florio”, si è tenuta una tavola rotonda il 29 giugno scorso sul trasporto aereo e sul ruolo degli scali regionali nello sviluppo dei territori.

In questo dibattito si sono avvicendati gli interventi di diverse autorità, tra i quali:

  • Pierluigi Di Palma, presidente ENAC
  • Carlo Borgomeo, Presidente Assaeroporti
  • Manlio Messina, Assessore al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana
  • Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana
  • Nello Musumeci, Presidente della Regione Sicilia

Al di là dei convenevoli di rito, abbiamo riassunto di seguito i passaggi più interessanti dei singoli interventi, che vi proponiamo di seguito:

Salvatore Ombra, Presidente Airgest: trent’anni fa lo scalo trapanese era gestito da Alitalia con non poche difficoltà. Gli enti locali si fecero promotori di una creare un’autorità per la gestione, l’AirGest appunto, istituita in due mesi. Nel 2010 assistemmo al periodo di massimo splendore, superando un milione di passeggeri annui. In quel frangente l’aeroporto ha assistito alla crescita più grande al mondo nel segmento degli scali fino a 5 milioni di passeggeri.

Confidiamo di superare nuovamente il milione di passeggeri in questo 2022. Sono ripartiti i viaggi di piacere, con un’intensità maggiore rispetto ai viaggi di lavoro. Pertanto si sta riducendo la classe business, mentre è e sarà sempre più in ascesa la richiesta di collegamenti diretti tra città minori. Trapani si candida a ritargliarsi un ruolo da protagonista.

Pierluigi Di Palma, presidente ENAC: si è presa coscienza che i collegamenti point to point sono il presente e il futuro, con una mobilità a basso costo che superi i confini nazionali per aderire agli obiettivi del progetto Erasmus della Comunità Europea. Le società di gestione degli scali diventano imprese e pertanto ragionano come esse, insieme al tessuto pubblico-privato del territorio. Il trasporto aereo è stata la rivoluzione degli anni 90 per l’Italia. Il trasporto aereo ha avvicinato il mondo e lo spostamento delle persone, soprattutto dei giovani, ha rianimato diversi centri. Sono tornato a Palermo a distanza di 10 anni, l’ho ritrovata viva, ricca di turisti e giovani. In questo il trasporto aereo ha giocato un ruolo fondamentale.

Nel PNA, Piano Nazionale Aeroporti, la cui prima bozza dovrebbe essere pronta a Settembre, rappresenteremo l’importanza degli scali regionali nello sviluppo dei territori e delle economie locali.

Carlo Borgomeo, presidente Assoaeroporti: la grande sfida è riuscire a integrare gli aeroporti “meno grandi” ad una rete, senza che essi entrino in conflitto con i grandi nodi aeroportuali. Gli scali aeroportuali non sono fondamentali solo per il turismo, ma anche per lo sviluppo degli affari, per l’incontro tra le imprese. Una leva per lo sviluppo del paese. Nell’opinione pubblica c’è una sottovalutazione dell’importanza del trasporto aereo per i risvolti occupazionali e un’eccessiva enfatizzazione dell’impatto ambientale dello stesso. Dobbiamo capire tutti che la competizione è altissima e che la cooperazione tra i diversi settori è indispensabile.

Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Siciliana: un aeroporto come quello di Trapani va collegato alla rete stradale e ferroviaria. La fermata ferroviaria “Trapani Birgi” è fondamentale in tal senso. Entro Ottobre ripartiranno i lavori di collegamento della rete ferroviaria Palermo-Trapani via Milo. A breve sarà pronto il progetto di collegamento stradale tra Mazara del Vallo e Marsala.

Manlio Messina, Assessore al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana: durante la pandemia abbiamo effettuato un riposizionamento del brand “Sicilia”. Per la prima volta, nel 2022, la Sicilia è la prima regione per presenza nei media regionali e nazionali, precedendo il Trentino Alto Adige. Le proiezioni ci dicono che in termini di visitatori, supereremo il dato del 2019.E’ cambiata anche la permanenza del turista: da 2,6 notti nel 2019 siamo passati a 3,4 notti nel 2022.

Perchè il turista si ferma una notte in più? Per l’incremento dell’offerta culturale. Tutto ciò si traduce in un incremento della spesa dei turisti in Sicilia. La tendenza che abbiamo lanciato mira a raggiungere una media di 4 notti di permanenza nei prossimi anni.

Nello Musumeci, presidente Regione Sicilia: la soluzione alle problematiche territoriali non può provenire solo dai palazzi di Roma o dai palazzi locali. La comunità del territorio deve essere partecipe e intraprendente, attiva e non passiva. Nel 2015 apprendevamo la rinuncia di Ryanair allo scalo di Trapani, che sembrava sancire la sua definitiva chiusura. Sino al 2017 il settore pubblico e privato non hanno fatto abbastanza per ridestare quel declino. Ne è conseguito un rilancio dello scalo a fronte di un progetto sinergico tra pubblico e privato, che è passato da un avallo dei finanziamenti del governo. Oggi celebriamo i risultati ottenuti a valle di questo percorso, grazie al lavoro del Dott. Salvatore Ombra.

All’impegno del settore pubblico necessita una cooperazione del settore privato, affinchè si innalzi la qualità dei servizi sul territorio. La Sicilia dovrebbe essere una delle poche regioni in regime di alta stagione per dodici mesi. Invece pensiamo sempre che, giunti a Settembre, “ci si rivedrà all’anno prossimo”. La competizione è altissima, non possiamo permetterci di abbassare la guardia o lesinare una collaborazione tra tutti i soggetti del territorio.

In termini di cooperazione tra scali regionali, noi vorremmo ridurre ad un unico sistema la gestione aeroportuale della Sicilia. Non ha molto senso segmentare l’immagine degli aeroporti siciliani tra sei località diverse, alle cui spalle vi sono altrettante società di gestione con misure e strategie diverse. Una gestione unica è altamente auspicabile. Quando Palermo (GESAP) si deciderà a realizzare un unico hub con Trapani…. così come Catania intende fare con Comiso e Pantelleria.

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3 Thoughts to “Trentennale AirGest Aeroporto Trapani| Musumeci: “Palermo si decida…””

  1. Davide

    Ringraziamo come sempre “mamma regione” come la chiamano in molti quando devono succhiarle il sangue ossia i soldi. Si perché grazie a Crocetta il capitale di Airgest passò tutto in mano alla Regione Sicilia. E come tradizione vuole anche questa società è perennemente in perdita, in verità lo è sempre stato anche negli “anni d’oro”, e siamo sempre noi contribuenti a coprire i buchi che pseudo manager creano anno dopo anno tanto c’è sempre l’ente pubblico di turno a ricapitalizzare il tutto come se niente fosse.

  2. vicchio65

    Ma Marco Falcone e Nello Musumeci chi sono? Perché sembra che vengano dalla luna…
    L’aeroporto di Trapani può funzionare solo a supporto di quello di Palermo (che funziona solo e parzialmente per la Sicilia occidentale, in quanto è necessario attraversare la città.
    E questa non è una novità. Forse la novità è che i nostri amministratori regionali (da tempo…) scoprono che servono i collegamenti. E cosa fanno: la colpa è di Ryanair, dei privati, che devono crederci.
    Vogliamo parlare delle iniziative di rilievo nazionale siciliane? Vogliamo parlare di Etnaland, uno dei migliori parchi acquatici d’Italia? Vogliamo parlare che per arrivarci si deve percorrere una trazzera? E devono investire i privati? ma per cosa?
    Prima si studiano i collegamenti, e poi si investe sugli aeroporti. I privati appena hanno odore di guadagno vengono! Non è il contrario… E c’è chi parla ancora di nuovi aeroporti, figuriamoci!

  3. PETUCCIO

    sì non c’è neanche il collegamento Piraineto Alcamo Trapani, chiuso in… ESTATE

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