Se un anno fa l’Italia era divisa in zone gialle, arancioni e bianche, oggi, alla fine del 2021, non è più così. La buona notizia è che la campagna vaccinale sta dando risultati concreti e se lo scorso anno sembrava impossibile spostarsi fuori dai confini nazionali adesso non è più così.
Il Green Pass è costantemente ai primi posti tra i temi delle cronache giornalistiche, non solo per il dibattito che coinvolge le diverse anime del Paese ma anche a causa delle regole in costante aggiornamento. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza rispetto alla situazione attuale.
Valichi svizzeri: come funziona il trasporto di merci e persone
La Svizzera fa parte dell’Unione Europea? Se avete un attimo di esitazione a rispondere “no” a questa domanda, niente paura, è decisamente lecito. Il motivo è da ricercare nella posizione stessa della Svizzera e della sua storica neutralità, nonché delle sue caratteristiche geografiche, linguistiche e multiculturali specifiche.
La Svizzera è un Paese di confine e pur non facendo parte dell’UE presenta una politica basata su accordi bilaterali sia per quanto riguarda la circolazione delle merci sia rispetto a quella delle persone. Non a caso per le aziende italiane che hanno rapporti commerciali con quelle svizzere risulta sempre più cruciale avere come punto di appoggio e riferimento un magazzino doganale, essendo diversi i criteri di gestione dei flussi di entrata e uscita dei prodotti rispetto a quelli degli altri Stati confinanti e che richiedono una competenza ulteriore in materia.
Ma qual è la situazione attuale ai confini con la Svizzera ora che è stato approvato il Super Green Pass? Per quanto riguarda la circolazione delle persone è importante tenere presente che sono non pochi coloro i quali fanno i pendolari tra Italia e Svizzera, anche quotidianamente. Per la circolazione sui mezzi pubblici anche regionali (treni, tram, bus, metropolitana, ecc. ecc.) si rivela indispensabile avere o il Green Pass in corso di validità o l’equivalente svizzero Certificato Covid. In caso di controllo e violazione delle norme le sanzioni sono piuttosto salate e oscillano tra i 400 e i 1000 euro. Ammesso anche il tampone negativo a patto che l’esame sia stato effettuato entro 72 ore prima (tampone molecolare) o 48 ore prima (tampone antigenico).
La procedura è la stessa anche per quanto riguarda gli addetti al trasporto e ha permesso di scongiurare la quarantena preventiva all’ingresso tra i due Paesi, favorendo e tutelando lo scambio commerciale e il turismo.
Gli altri confini con l’Europa
L’Italia, oltre che con la Svizzera, confina con Francia, Austria e Slovenia, tutti Stati che fanno parte dell’Unione Europea. I governi hanno creato un “Corridoio Turistico Covid Free” con condizioni analoghe a quelle già citate per la Svizzera. La stessa cosa vale anche per quanto riguarda i trasportatori i quali, come i cittadini, non sono esenti da controlli e possibili sanzioni.
L’Italia, grazie alla campagna di vaccinazione, è stata considerata Paese a basso rischio rispetto all’emergenza Covid-19, fattore che ha in comune sia con Austria, Slovenia e Francia, sia con la Svizzera. Da qui il risultato positivo di maggiore libertà di quest’ultimo periodo e l’assenza di una misura quale la quarantena preventiva.