De Micheli: “Alitalia non deve diventare una compagnia low cost”

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La ministra dei trasporti Paola De Micheli, durante un’intervista ai microfoni di Sky Tg24 Economia, ha affrontato la questione Alitalia. Per la ministra Alitalia non deve diventare una compagnia low cost,  il modello a cui bisogna riferirsi per il rilancio, sarà la compagnia aerea portoghese Tap. perchè ha avuto una strategia chiara, con un livello di mercato chiaro che non si sovrapponeva a quello delle low cost.

“Alitalia è, per la ministra De Micheli, una porta e un ambasciatore del turismo nel mondo. Nel mondo delle compagnie aeree, siamo in una situazione totalmente diversa da prima del Covid. Prima avevamo alcune compagnie aeree mondiali molto solide, alcune molto aggressive, alcune nella condizione di esserlo ancora di più nei prossimi anni. Oggi la stragrande maggioranza delle compagnie si rimette ai blocchi di partenza esattamente come Alitalia”.

“Abbiamo due possibilità, o noi ci rendiamo conto che la strategicità dell’Alitalia passa attraverso la sua capacità di essere la porta del turismo italiano e di essere strumento per riportare qui, il prima possibile, ora in sicurezza e in una modalità più normale quando arriverà il vaccino, milioni e milioni di turisti di qualunque target economico che vogliono vivere l’Italia e far ripartire quella filiera, o altrimenti l’alternativa è di andare a elemosinare ad altre compagnie aeree di altri paesi di farci questo tipo di servizio, che verrà sempre in subordine rispetto alle opportunità che potranno offrire al loro stesso paese. Credo che questo sia uno dei motivi fondamentali”.

“Poi – ha continuato De Micheli – c’è un motivo di strategia. Noi abbiamo portato a casa, e ringrazio il ministro Di Maio per questo, più di 80mila italiani e lo abbiamo fatto perchè avevamo le compagnie aeree italiane, perchè era veramente una situazione mai vista prima. Abbiamo lavorato su questi rientri giorno e notte. Le compagnie italiane hanno avuto un ruolo strategico, e poi c’è una filiera industriale. Senza una grande compagnia aerea ci sono delle competenze che si perdono”.

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