Il progetto di riqualificazione della città di Caserta

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“Il progetto di riqualificazione della città, funzionale al Complesso Vanvitelliano della Reggia e del sistema cinematico”, costituisce l’occasione di una pianificazione su larga scala della città di Caserta. Gli interventi contenuti nel progetto generale seguiranno iter diversi e separati, in relazione alle differenti proprietà delle aree interessate, ma l’obiettivo è quello di progettare un unico grande masterplan, di definire uno scenario unitario, composto da vari elementi capaci di assolvere le loro funzioni indipendentemente dalla realizzazione degli altri.

A questo scopo, è stato formato un team di progettazione di assoluto rilievo, composto dal Consorzio stabile HUB Engineering, capogruppo, e dalle società di ingegneria Servizi Integrati e 3TI Progetti. Le consorziate designate da HUB Engineering sono: Apollodoro Studi e Ricerche; Tizero Ingegneria; Engco; Geoatlas; Groma società di ingegneria; WTS Engineering.

Vediamo nello specifico i progetti da sviluppare.

Riqualificazione Piazza Carlo III. Fattibilità tecnica economica. Arredo urbano diffuso, vasche e fontane scenografiche, illuminazione.

Riqualificazione area dismessa RFI ex scalo merci. Fattibilità tecnica economica. Nuova fermata metropolitana, residenze per studenti, aree e strutture per lo sport, aree commerciali, parcheggi, aree di connessione in ambito turistico, aree a verde.

Riqualificazione Piazza Garibaldi. Fattibilità tecnica economica. Parco urbano, percorsi pedonali e ciclabili, aree didattiche e aree per eventi e mostre temporanee. Miglioramento della viabilità.

Rifunzionalizzazione Emiciclo ovest ex distretto militare. Fattibilità tecnica economica. Albergo di lusso, spazi commerciali, spazi dedicati alle eccellenze del territorio.

Riqualificazione area Ex Canapificio. Fattibilità tecnica economica. Centro accoglienza turisti, info point, hub agroalimentare, ristorante, aree ricreative, aree esterne attrezzate.

Trasformazione immobile stazione ed aree FF.SS. Fattibilità tecnica economica. Dismissione stazione con annessione delle aree a piazza Garibaldi e integrazione con il tessuto urbano.

Sottopasso via Mulini Militari – Reggia. Fattibilità tecnica economica. Sottopasso per connessione dei flussi di traffico provenienti da Caserta Nord con il centro urbano.

Riqualificazione asse Caserta Nord – viale delle Industrie – Policlinico. Progetto esecutivo. Riqualificazione strada esistente tratto viale delle Industrie, via Trento, via Vivaldi, via Mondo verso Caserta Nord. Miglioramento intersezioni con viabilità cittadina.

Riqualificazione Appia – ingresso Nord (viale Douhet). Progetto esecutivo. Arredo urbano, illuminazione e piste ciclabili. Connessione con via Fanin e via Passionisti. Interazione con il sistema Reggia e gli accessi al parco. Interazioni con il programma di valorizzazione dell’area Caserma Tescione.

Nuovo asse Policlinico – viale delle Industrie. Progetto esecutivo. Nuova strada di connessione tra viale delle Industrie e Policlinico. Miglioramento del collegamento con la variante SS 700.

Area ex mercatale. Progetto esecutivo. Nuove funzioni per l’area da adibire a terminal bus, uffici, area taxi, servizi. Miglioramento della viabilità circostante.

Le soluzioni progettuali per ogni singolo intervento hanno evidentemente l’obiettivo di rispondere alle diverse criticità riscontrate, che proviamo a riassumere brevemente.

Il degrado di Piazza Carlo III. Dovuto alla sua scarsa capacità attrattiva ed al conseguente distacco dal tessuto sociale e turistico.

La mancanza di un polo Turistico, di un centro di accoglienza capace di razionalizzare e direzionare i flussi di visitatori verso gli altri siti presenti sul territorio, oltre alla Reggia.

Mancanza di aree dedicate alla sosta dei mezzi pubblici, che oggi sostano in maniera disordinata e disomogenea in spazi non idonei nei pressi della stazione e di piazza Garibaldi, creando notevoli problemi alla viabilità e alla fruibilità degli stessi mezzi da parte dei cittadini.

Il posizionamento attuale della stazione si pone come un’ingombrante ostruzione alla valorizzazione del cannocchiale prospettico del monumento Vanvitelliano dal vialone Carlo III.

La problematica accessibilità al centro cittadino e ai luoghi di interesse sia da Caserta nord (via Nazionale Appia) che da Caserta sud (viale Carlo III).

disagi alla viabilità cittadina, tagliata in due dalle linee ferroviarie con i connessi passaggi a livello.

L’obiettivo è quello di far collimare gli interessi della città di Caserta, dei suoi cittadini, dei turisti, con quelli dei singoli proprietari delle aree oggetto degli interventi, attraverso la riqualificazione di aree dismesse e fabbricati in disuso.

Il tutto, come già detto, sulla base di un vasto disegno progettuale unitario, in cui saranno inseriti i vari interventi. I quali presenteranno tempi di sviluppo indipendenti l’uno dall’altro, a seconda delle relative procedure.

Come primo passo verso la definizione delle idee progettuali, lo scorso 23 gennaio si è tenuto un tavolo tecnico tra tutti gli interpreti e gli attori principali del Sistema Caserta. Dal confronto sono emerse le posizioni, le aspettative e gli interessi dei singoli soggetti coinvolti, anche alla luce della programmazione dei vari Enti pubblici variamente interessati.

Gli scenari così tratteggiati hanno in particolare evidenziato come il sistema universitario sarà potenziato nei collegamenti tra le varie sedi e il futuro Policlinico, tra le strutture recettive per studenti e le aree polifunzionali.

Altro tema importante emerso è quello relativo alla valorizzazione del sistema turistico della Reggia, con il potenziamento di altri accessi e la rifunzionalizzazione di fabbricati esistenti all’interno del parco, che dovranno essere collegati da percorsi ciclopedonali coerenti con la pianificazione di quelli turistici.

La particolare disponibilità evidenziata da parte del Demanio consentirà ai progettisti di sviluppare nel dettaglio le ipotesi oggi allo studio.

La sinergia tra i vari soggetti, volta alla condivisione delle scelte, sarà fondamentale per consentire un più rapido iter progettuale e, successivamente, realizzativo. Infatti, l’esecuzione dei lavori sarà gestita con procedure specifiche e separate, ma comunque inserite all’interno di un’unica pianificazione di sviluppo territoriale.

Articolo tratto da Genteeterritorio

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