Parliamo della Ciclovia Tirrenica: un’intervista a Riccardo Baracco

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E’ piuttosto evidente come l’emergenza Covid abbia dato un nuovo slancio alla mobilità ciclabile.
Chiunque si muova nelle città in questi giorni avrà notato l’aumento consistente dei ciclisti sulle nostre strade. Vista questa tendenza, c’è da aspettarsi che anche il cicloturismo, e più in generale, la mobilità ciclabile extraurbana, aumenteranno di appeal.

Per questa ragione mi sono interessato al progetto della Ciclovia Tirrenica, una delle tre principali linee extraurbane ciclabili toscane (le altre due sono la ciclovia del sole e la ciclovia dell’Arno).
Al riguardo, ho avuto il piacere di poter intervistare Riccardo Barracco, ex Dirigente Generale di ambiente, territorio e mobilità della Regione Toscana e attualmente incaricato dall’Anci Toscana per la mobilità ciclistica,incaricato Anci Toscana per la mobilità ciclistica.

Buonasera Riccardo, partiamo dal principio. Cos’è la Ciclovia Tirrenica?

La ciclovia tirrenica è un progetto di ciclovia che permette di raggiungere Roma dal confine francese (quindi da Ventimiglia). Ha un tracciato complessivo di 870 km, 1200 se si considerano alcune ramificazioni, come ad esempio il tratto sull’isola d’Elba, o nei parchi naturali toscani e laziali. Il progetto prevede la realizzazione di una linea che abbia standard omogenei di sicurezza e comfort, e che consenta la promozione del turismo sul territorio.

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Qual è lo stato di questo progetto?

Sul punto è necessaria una precisazione. Esiste già oggi una linea ciclabile attraverso la quale è possibile raggiungere Roma partendo da Ventimiglia. In alcuni tratti, tuttavia, questa linea non soddisfa le stringenti regolamentazioni elaborate del MIT, che mirano ad avere elevati standard di sicurezza e comodità.
Se si volesse fare una fotografia dello stato attuale, invece, direi che circa 1/3 del percorso da Ventimiglia a Roma rispetta gli standard MIT.

Ci sono piani in corso per il completamento della ciclovia? Se sì, quali?

Sicuramente. Su questo obiettivo c’è la convergenza di diversi attori (regioni e comuni, in prima linea).
Il progetto più importante appena concluso è il progetto Intense, con il quale si sono identificati, partendo un’analisi della rete, gli interventi necessari. Alcuni sono oggi in fase di realizzazione, altri, come il ponte sull’Ombrone, sono stati già completati.

Per quanto riguarda il progetto Intense, Barracco ci ha fornito anche un video, che spiega bene scopi e azioni di questo progetto europeo.

Grazie Riccardo per il tuo tempo.
Grazie a te, e buona estate in sella a tutti i lettori.

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