Entro metà settembre verrà pubblicato il bando per assegnare l’incarico della progettazione della parte pubblica dei lavori per la Darsena Europa, un’opera da 260 milioni di euro in cui si prevede l’avvio dei lavori entro il 2018 e la loro conclusione nel 2022.
La revisione del progetto, che prevede un terminal container ruotato ma di identica superficie operativa e un risparmio di 200 milioni (da 667 a 467) che saranno reinvestiti in interventi sul porto e sul territorio, è stata resa possibile grazie a nuove norme approvate nella seconda parte del 2016. Esse prevedono la possibilità di riutilizzare i sedimenti di scavo per la costruzione di nuove opere, il refluimento a mare o il ripascimento delle spiagge. Il che si traduce in minori spazi (e minori costi) necessari allo stoccaggio, e nella possibilità di utilizzare, senza alcun prolungamento, l’attuale linee ferroviaria elettrificata entrata in funzione nel 2016.
Superato il problema del deposito dei sedimenti, il nuovo progetto prevede di scavare il canale fino a una profondità di venti metri, quattro in più rispetto ai sedici previsti. Questo consentirà di poter ospitare navi di maggiore tonnellaggio rendendo quindi la struttura più competitiva.
Una parte dei fanghi degli scavi sarà utilizzata, come nel vecchio progetto, per comporre una banchina riservata al trasporto delle auto, il cosiddetto traffico Ro-Ro. Sarà utilizzabile già dal 2020, a disposizione di privati che vi vorranno investire: prima dunque che con il vecchio bando.
Oggi a Livorno si movimentano 900 mila container ogni anno, con un incremento del 3 per cento l’anno. Il traffico Ro-Ro cresce però del 28 per cento l’anno e il terminale delle autostrade del mare può diventare dunque un punto di forza.
Per questo alla revisione del progetto sulla Darsena Europa si accompagnano una serie di ulteriori interventi destinati a comporre un programma logistico più ampio. Ferrovie dello Stato si impegna a dare avvio ai lavori per lo scavalco entro il 2018 e si impegna a verificare il prolungamento dei binari dell’interporto verso Collesalvetti e Vada, il che significa che il porto di Livorno potrebbe diventare l’infrastruttura piu attrezzata a portare le merci sulla linea ferroviaria nazionale.
Inoltre, da agosto 2018 in tre anni Ferrovie interverrà per allargare le gallerie della vecchia linea appenninica in modo che vi possano passare anche treni carichi di auto e container. Un investimento previsto di 700 milioni per consentire a Livorno di essere un porto ancora più competitivo con accesso via ferro verso il nord-est e il nord Europa.
Sono in via di ultimazione anche i lavori per la realizzazione delle nuove porte vinciane. E’ previsto l’adeguamento del canale scolmatore. Inoltre si interverrà sull’altra darsena, quella toscana, per rimuovere la strozzatura che adesso c’è nel canale di accesso vicino alla torre del Marzocco che sarà anche valorizzata. Saranno infatti rimosse alcune condotte e trasferite all’interno di un microtunnel sotterraneo: questo consentirà di affondare il canale fino tredici metri ed allargarlo dagli attuali 67 metri a 120 metri.