Superstizione alla guida: gli italiani non rinunciano agli amuleti

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Che quello italiano sia un popolo superstizioso è cosa risaputa e questa caratteristica non cambia quando ci si mette alla guida: anzi, nel nostro Paese permangono ancora oggi piccoli riti scaramantici e una innata fiducia negli amuleti da portare sempre con sé in auto, tradizioni che coinvolgono un po’ tutti, dai più ferventi religiosi ai fautori del “non è vero ma ci credo”. Le statistiche evidenziano in realtà un leggero calo di queste abitudini, eppure quasi la metà dei guidatori non intende rinunciarvi: ma quali sono i talismani più presenti nelle vetture italiane?

Riti e superstizioni, una tradizione sempre presente in Italia

L’Italia, in particolare nelle regioni del sud, ha fatto delle superstizioni e dei riti scaramantici un vero e proprio tratto
caratteristico, divenuto un simbolo degli usi e dei costumi dell’intero Paese agli occhi di chi arriva dall’estero.

Se è vero che molte tradizioni di questo tipo sono vive anche nelle nazioni di cultura anglosassone e in altre aree del mondo, come dimostrano feste nate per attirare la buona sorte e tuttora celebrate o riti e credenze che coinvolgono sportivi e giocatori presenti al tavolo verde, è altrettanto evidente che la nostra penisola pullula di tradizioni popolari legate proprio alla superstizione e derivanti dalle culture dominanti che si sono succedute nel corso dei secoli.

La “paura” del numero 17, per esempio, trovava spazio con diverse motivazioni già tra i Greci e i Romani, oltre che nell’Antico Testamento, dove si indica questo giorno come inizio del diluvio universale, ed è arrivata sino ai giorni nostri talmente radicata da aver preso il nome scientifico di “eptacaidecafobia“.

Sempre dalla cultura greca e romana deriva invece l’avversione per il martedì come giorno in cui celebrare matrimoni e altri eventi importanti, dal momento che esso deriva dal dio della guerra Marte (Ares per i greci) ed è dunque portatore di situazioni bellicose e distruzione.

Tra piccole e grandi superstizioni, si muovono anche i guidatori italiani, che per un buon 44% ritiene ancora oggi di doversi premunire di talismani e amuleti per una guida sicura.

La scaramanzia alla guida: come la affrontano gli italiani

Rispetto al passato la fetta di “guidatori scaramantici” è sicuramente in calo: in un’indagine di Facile.it, infatti, è emerso che a fronte di un 56% di intervistati non interessati al tema, il restante 44% non intende rinunciare a piccoli rituali e all’uso di oggetti ritenuti portafortuna.

Se è evidente che nessun talismano può sostituire l’attenzione alla guida o la protezione di un airbag in caso di incidente, è altrettanto vero che molti guidatori si sentono in qualche modo più sicuri con il loro amuleto preferito.

In generale, le figure utilizzate in auto sono quelle ritenute fortunate anche in altre situazioni: coccinelle e quadrifogli, per esempio, rivestono sempre un ruolo di primo piano quando si parla di buona sorte, ma anche i famosi “cornicelli” napoletani restano un must di cui davvero pochi, soprattutto in Campania, possono fare a meno.

I più vicini alla religione scelgono immagini sacre da apporre sul parabrezza oppure da tenere nel vano portaoggetti, affidando la protezione del viaggio al proprio santo preferito, così come tante sono le persone che portano sempre con sé la foto di un caro che non c’è più.

Dal sacro al profano – anche se per molti si tratta quasi di una religione – immancabili sono sciarpe, ciondoli o altri gadget della propria squadra del cuore oppure del proprio cantante preferito, una scelta questa che prevale soprattutto tra i guidatori più giovani.

A chiudere la lista delle “figure” più amate sono dadi, ferri di cavallo ed elefanti, ma anche altri animali di peluche e personaggi dei cartoni animati più famosi, scelti più che altro in base alle proprie simpatie personali, compagni di viaggio da tenere sempre a bordo per sentirsi in qualche modo più sicuri o comunque meno soli. Un popolo che sicuramente non rinuncia a riti e scaramanzie, ma che al tempo stesso si mostra più attento e guarda sempre con maggiore attenzione alle dotazioni di serie delle autovetture, preferendo i modelli in grado di assicurare una migliore tenuta di strada e di resistere ai crash test più difficili.

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