Presentato il potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara

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Il progetto di potenziamento della linea ferroviaria Pescara-Roma è stato presentato questa mattina presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a conclusione del lavoro congiunto di Mit, Rfi e Regioni Abruzzo e Lazio.

Il progetto prevede un tempo di percorrenza di cinquanta minuti da Avezzano a Roma e quaranta minuti da Sulmona a Pescara, con treni che partono ogni mezz’ora. Questi sono i principali obiettivi di percorrenza e di carico. Con l’impegno del Ministero, questo discorso viene esteso anche al trasporto merci, per rendere questa linea concorrenziale anche per lo sviluppo economico e industriale del territorio.

“Si tratta di un’opera simbolica per questo ministero e rappresenta lo spirito e la visione con la quale abbiamo costruito il piano #Italiaveloce. Ai 6 miliardi e 500 milioni aggiungeremo altri 250 milioni che serviranno a rendere questa linea ferroviaria utilizzabile anche per le merci” – così la ministra alle Infrastrutture e ai Trasporti, Paola De Micheli, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’esito del gruppo di lavoro congiunto attivato tra Mit, Rfi, Regione Lazio e Regione Abruzzo per individuare gli interventi di tipo infrastrutturale, tecnologico, operativo ed organizzativo necessari per il miglioramento del collegamento ferroviario tra Roma e Pescara e, in particolare, per il potenziamento della frequenza dei servizi tra Pescara, Chieti e Sulmona e per la velocizzazione dei servizi nella tratta Roma – Avezzano.

“Il piano temporale di attuazione di questo intervento infrastrutturale prevede dai 7 ai 12 anni di lavoro, ma per superare alcuni ritardi e ostacoli – ha annunciato la ministra – introdurremo quest’opera nell’elenco delle opere da commissariare che verrà definito, di qui a breve, con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”.

“Stiamo lavorando su molte nuove opere per concretizzare la nostra idea di Paese, un Paese che vuole superare le distanze perché determinano maggiori costi e minori opportunità, un Paese che interviene sulle diseguaglianze delle aree interne dove vivono circa 25 milioni di italiani. Un Paese nel quale – ha puntualizzato, concludendo –  quando la politica decide, le Istituzioni agiscono”.

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