Il costruttore brasiliano ha accusato Boeing di aver sabotato deliberatamente le trattative, per questo è pronto a chiedere un risarcimento per il presunto danno subito.
Le trattative tra i due produttori erano iniziate circa due anni fa, nel luglio del 2018, con la firma di un memorandum d’intesa. L’obiettivo era quello di creare due joint-venture, con proprietà condivise da entrambe le aziende, che si sarebbero focalizzate su differenti prodotti. La prima, ufficializzata nel 2019 e che è stata confermata nonostante lo strappo tra le parti, è incentrata sulle attività di commercializzazione e supporto tecnico del cargo militare C-390.
Mentre la seconda partecipata, su cui si sono interrotte le trattative, si sarebbe dovuta focalizzare sulla promozione di aerei commerciali a marchio Embraer. Gli accordi iniziali prevedevano che Boeing avrebbe preso il controllo dell’80% della nuova società, versando 4,2 miliardi di dollari, con il restante 20% che sarebbe rimasto in mano della Embraer. Un partenariato che avrebbe permesso al costruttore statunitense di mettere piede prepotentemente nel mercato degli aerei regionali dove Embraer è leader da molti anni a questa parte.
L’operazione doveva essere conclusa il 24 aprile ma Boeing ha deciso di esercitare il diritto di risoluzione facendo cessare le trattative. Marc Allen, responsabile Boeing, ha dichiarato:
“Nel corso degli ultimi mesi, abbiamo avuto trattative produttive ma alla fine senza esito positivo su alcune condizioni insoddisfacenti. Tutti miravamo a risolverli entro la data di scadenza iniziale, ma non è successo. É profondamente deludente.”
Di parere opposto la Embraer che è pronta a citare in giudizio il costruttore americano. In una nota ha affermato:
“Riteniamo che Boeing abbia intrapreso un sistematico di ritardo e ripetute violazione degli accordi causate dalla riluttanza a completare la transazione”
Per l’azienda sudamericana il “no” è legato ad una più ampia crisi di finanziaria di Boeing, causata dalla messa a terra dei 737 MAX e dalle conseguenze del Coronavirus.
La partnership aveva ricevuto l’approvazione incondizionata da tutte le autorità di regolamentazione necessarie, ad eccezione della Commissione Europea.