La pandemia di Covid19 sta evidenziando che lo spazio della città è una priorità vitale per qualsiasi comunità. Dobbiamo monitorare ciò che sta accadendo in questo momento ed imparare a cambiare i comportamenti e i modelli di vivere la città, i modi di trasporto, per garantire la resilienza sociale, culturale, ambientale ed economica.
In poche settimane il Covid-19 ha costretto la popolazione di tutto il mondo a cambiamenti estremi del comportamento. Tuttavia le misure di isolamento disposte dagli Stati per arginare il contagio, stanno offrendo la possibilità di assistere anche ad un raro esperimento: possiamo vedere le nostre città per la prima volta senza il traffico soffocante e intollerabile, senza l’aria inquinata e il rumore dei clacson. Adesso le strade delle più grandi metropoli non sono più invase dalle automobili: la priorità è ritornata alle persone.
Il distanziamento fisico sarà probabilmente necessario per un lungo tempo, almeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino o una cura più efficace al Covid-19. Così molte metropoli, per mantenere la necessaria distanza fisica degli abitanti, stanno attuando rapidamente soluzioni per consentire alla popolazione di utilizzare i centri urbani. In generale i marciapiedi, soprattutto nelle aree trafficate, sono piuttosto stretti: quanto i marciapiedi siano inadeguati è stato mostrato in modo inequivocabile a Toronto da Daniel Rotsztain che ha indossato la sua “macchina” per il distanziamento sociale, una struttura in metallo che circonda il suo corpo su tutti i lati a una distanza di due metri, dimostrando quanto spazio in più sia necessario.
In Nuova Zelanda il ministro dei trasporti Julie Anne Genter ha dichiarato che è già in corso la pianificazione di percorsi pedonali e piste ciclabili temporanee, in modo che le persone possano ancora mantenere due metri di distanza fisica tra loro.
E’ stato previsto un ulteriore finanziamento che proviene da “Innovating Streets for People” di 7 milioni di dollari, un programma più ampio che supporta progetti che utilizzano tecniche di “urbanistica tattica”, nello specifico interventi in ambito urbano che rendono più sicuro e più facile camminare e andare in bicicletta in città. Ciò è realizzabile aumentando lo spazio dedicato alle persone e ridisegnando le strade tramite materiali molto economici insieme al coinvolgimento degli abitanti del quartiere.
A New York, Vancouver e a Berlino, con l’obiettivo di fornire alternative al trasporto pubblico sono state create piste ciclabili temporanee delimitate da piante in vaso o grandi fioriere.
E’ evidente che questi provvedimenti potrebbero essere applicati anche nelle città italiane: ciò consentirebbe alle persone di riattivare la vita sociale ed economica nel rispetto delle norme sanitarie oggi necessarie e contingenti per ridurre la diffusione del virus, con la consapevolezza che l’utilizzo dell’auto privata non è la soluzione al problema ma è, così come dimostrato dalla ricerca scientifica, uno dei fattori che ha causato l’inquinamento e l’indebolimento della salute delle popolazione.
immagine di copertina: ciclabile temporanea a Berlino Annegret Hilse/Reuters