GENOVA | Sbarca in città MiMoto, il primo scooter sharing elettrico Made in Italy

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Dopo il successo ottenuto a Milano e Torino, con oltre 70 mila utenti, sbarca a Genova MiMoto, il primo scooter sharing elettrico Made in Italy.

Di colore giallo, è omologato per due passeggeri e ha in dotazione due caschi dotati di profumatori igienizzanti nel bauletto al cui interno sono disponibili anche delle cuffiette igieniche usa e getta.

Anche il costo è particolarmente interessante con tariffe automatiche per tutte le tasche e con la logica di “Più Noleggi, Meno Paghi”: 0.01€ l’iscrizione con 5€ di noleggio inclusi e una tariffa di listino al minuto di 0.26€, oraria di 4,90€ e giornaliera 19.90€.

Mosso da energia-green, prodotta senza combustibili inquinanti, il motorino ecosostenibile consente di togliere dall’aria che respiriamo migliaia di metri cubi di CO2. Ma rappresenta anche una grande opportunità per i giovani, che non vogliono rinunciare al desiderio di muoversi su due ruote, ma non possono sobbarcarsi la spesa di uno scooter di proprietà.

“Questa iniziativa di IrenGo – ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci –  ci aiuta ad allineare la nostra città alle più grandi capitali europee. I cittadini genovesi devono incominciare a prendere confidenza con questa nuova modalità di trasporto, usarla e promuoverla attraverso i social network, che poi oggi è il modo più semplice per comunicare”.

A Genova, MiMoto e IrenGo si prefiggono come scopo comune quello di rendere la città più vivibile e smart, facilitando gli spostamenti urbani con particolare attenzione all’ambiente e con una user-experience semplice e alla portata di tutti. Con una flotta di 100 eScooter nei primi mesi dal lancio.

“Una proposta interessante per Genova – ha detto il vicesindaco Stefano Balleari – che va a inserirsi nel piano di mobilità sostenibile che abbiamo recentemente approvato. Lo sharing è quanto di più utile esista per la mobilità urbana e noi continueremo a puntare su questo tipo di trasporto. I diciottenni possono indirizzare le proprie esigenze di spostamento su questi mezzi utili e anche economici”.

Inoltre, il servizio è free floating, ovvero senza vincoli di parcheggio o di stazioni di ricarica e senza chiavi: localizzato l’eScooter più vicino tramite App, disponibile per iOS e Android, si prenota, si parte e una volta terminato il noleggio si lascia il mezzo in qualunque punto consentito dal codice della strada all’interno dell’area coperta  dal servizio, che comprende tutto il centro della città di Genova, includendo i principali punti d’interesse del capoluogo quali ad esempio Albaro, San Vincenzo, Foce, Boccadasse etc.

Come in tutte le città in cui è attivo il servizio, l’area operativa iniziale è un “work in progress” e sarà adattata e modificata alle esigenze dei cittadini. Tuttavia, tale perimetro non deve essere inteso come un limite insuperabile, ma solo un confine entro cui rilasciare il noleggio.

“E’ una grande idea e un passo avanti per diminuire l’inquinamento atmosferico – ha detto l’assessore all’ambiente Matteo Campora. Una iniziativa che ci aiuta a guardare a una città più green. Con l’inquinamento dobbiamo fare i conti in maniera chiara senza limitare la mobilità dei cittadini, dobbiamo dare un buon servizio pubblico e guardare alle iniziative private di questo tipo che permettono alle persone di girare in città liberamente e risparmiando sull’acquisto di un mezzo di proprietà”.

L’esperienza milanese e torinese del servizio MiMoto dimostra il maggior utilizzo dello scooter sharing nelle ore di punta per raggiungere il luogo di lavoro, così come nel weekend, nella fascia oraria pomeridiana, segno che MiMoto unisce i vantaggi di un servizio di sharing alla possibilità di svago e divertimento offerto da un mezzo leggero, maneggevole e spassoso da guidare.

Quindi divertimento e sicurezza, con un design accattivante e giovane, come giovani sono i tre founders under 35 di MiMoto – Alessandro Vincenti, Gianluca Iorio e Vittorio Muratore – tre entrepreneurs che, sostenuti da un club deal di investitori privati, hanno scommesso su un servizio che potesse portare un valore aggiunto non solo alla mobilità cittadina, ma anche alla vita delle persone e all’ambiente in cui vivono.

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