Applicare le più avanzate tecnologie, utilizzate nel settore dei ponti sospesi, per consolidare lo storico ponte ferroviario sul fiume Reno, sulla linea Bologna-Padova, in prossimità del Comune di Poggio Renatico.
Realizzato nel 1860, ricostruito nel 1947 dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il ponte sorge in una delle aree geografiche colpite dal sisma del 2012. Da qui la necessità di coniugare le attività di manutenzione periodica con gli interventi di rinforzo dell’infrastruttura, il tutto senza mai interrompere la circolazione dei treni su una delle linee principali del Paese.
Il progetto, molto innovativo nel campo della manutenzione straordinaria dei ponti ferroviari, è stato presentato questa mattina da Rete Ferroviaria Italiana nell’Aula Magna della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna, nel corso di un convegno organizzato dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani.
La sfida – che ha coinvolto RFI, l’Università degli Studi di Perugia e lo studio di progettazione Petrella Engineering & Partners di Milano – è durata 18 mesi, comprese le attività di progettazione e monitoraggio del ponte storico e ha coinvolto oltre 200 tecnici di RFI e delle imprese appaltatrici.
Due le fasi principali dell’intervento. Nel corso della prima sono state rinforzate le fondazioni, le pile e le spalle del ponte, attività che ha richiesto l’utilizzo di circa 900 micropali lunghi circa 22 metri, 3000 m3 di calcestruzzo e 2500 kg di armature in acciaio. Si è poi proceduto ad installare un sistema di sostegno dell’impalcato, ovvero della porzione di ponte su cui poggiano i binari.
Quest’ultima parte è stata la più innovativa perché realizzata attraverso l’installazione di portali in acciaio e stralli per il sostegno del ponte storico, un sistema analogo a quello utilizzato nella costruzione dei moderni ponti sospesi.
Investimento economico 4,9 milioni di euro.