Vi presentiamo “Barcellona Partecipata” e il suo stile

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Il logo del gruppo Facebook “Barcellona Partecipata” (https://www.facebook.com/groups/barcellonapartecipata/è stato ideato in occasione della tendenza di alcuni anni fa di diffondere il codice QR code.

Quello che volevamo proporre era di creare un prodotto, un codice dinamico facile da diffondere.

In questo caso la serie si riferisce e codifica le due parole che costituiscono il nostro gruppo che ha luogo a Barcellona Pozzo di Gotto, nella provincia di Messina (ovvero “Barcellona Partecipata”). Le linee che definiscono questo marchio sono sormontate dalla cupola della Basilica minore di S. Sebastiano (che protegge la nostra città), “su pianta ottagonale si erge di proporzioni contenute ed è illuminata da otto finestre disposte nel tamburo da otto occhioni disposti nella parte curva ed è coronata da un lanternino anch’esso a pianta ottagonale”, così come tratto dal libro “Due Cinquantesimi” di Francesco Mento e da “La tua città” di Edoardo Bavastrelli e Carmelo Ceraolo. Non nascondiamo di voler rinnovare negli anni successivi questo logo, adeguando a delle nuove fasi.


 

 

Chi è “Barcellona Partecipata”?

Estasiati a delle realtà estranee al nostro contesto quali Mobilita.org e il Centro Commerciale di via Etnea di Catania  siamo arrivati a una definizione sommaria di ciò che siamo. Obiettivo del nostro gruppo è di rilevare segnalazioni indirizzate all’U.R.P. e non risolte da mesi.

bIl nostro è un processo in divenire per anni, una entità civica che guarda la città con approccio critico, ma al contempo propositivo e che distingue utenti sociali da utenti politici.

Pertanto il nostro è un gruppo informale.

Il nostro obiettivo è informare e favorire un dibattito intelligente e costruttivo sui temi cittadini/urbani trattati. Proponiamo la libera partecipazione di tutti i cittadini segnalando disagi e disservizi presenti nel proprio Comune; un punto di ritrovo per chiunque sia desideroso di contribuire personalmente alla cura della propria città e di collaborare concretamente nella gestione della “cosa pubblica”. Ognuno può avanzare proposte e segnalare problemi e inefficienze.

 

 

Una caratteristica del nostro gruppo è di essere depoliticizzato, pertanto desideriamo che rimanga tale.

Le regole del nostro gruppo: Le 11 Regole -The Eleven Rules sono delle regole comuni a un gruppo informale pertanto le abbiamo adottate. (1. Ricorda le norme di convivenza sociale 2. Utilizza in Rete gli stessi schemi di comportamento che useresti in un incontro reale. 3. Renditi conto di essere nel cyberspazio. 4. Sii gradevole in Rete 5. Condividi le tue conoscenze. 6. Non trattare argomenti di natura politica (sono ammesse sono le deliberazioni e non le interrogazioni perché quest’ultime impiegano molto tempo fino alla loro risoluzione, pertanto no ai procedimenti, sì ai provvedimenti). 7. Rispetta la privacy delle altre persone. 8. Sii indulgente con gli errori altrui. 9. Non inserire link se non prima concordato con gli amministratori (la pubblicità delle volte non viene ammessa e si consiglia di pubblicarla nel profilo Facebook omonimo).. 10. Non spammare. 11. E’ possibile condividere le foto ma non appropriarsene salvo autorizzazione. Va sempre specificato il nome del fotografo, anche nel caso di accounts Instagram)

 

Vi proponiamo di seguito alcuni punti del nostro gruppo:

 

  • Il caso “Decoro Urbano”

Il 2-10-2013 la nostra Giunta Comunale ha deliberato Decoro Urbano, un servizio web e mobile per il cittadino per il periodo di un anno.

In questo caso il nostro gruppo doveva essere temporaneo, di transizione al sito che tuttavia, nonostante fosse stato deliberato e il portale aperto il 23-10-2013 non è stato portato a vigore.

Link di indirizzamento:  http://88.41.50.138/uploads/delibera%20giunta%20296%20del%202013.pdf

Nonostante i solleciti al Numero Verde e all’Ufficio di Settore dell’Assessorato competente, a seguito di una nuova legge che imponeva un nuovo Regolamento per operare all’interno della macchina amministrativa, lo strumento Decoro Urbano è stato accantonato seppure non sono mancati dei piccoli procedimenti senza risoluzione da parte della Giunta bis.

Tuttavia il gruppo ha continuato stabilmente a ricevere segnalazioni fino ad oggi delineando una mappa distribuita in livelli dal nome “Urban Architecture Barcellona”. In questi livelli, che successivamente saranno inglobati su Open Street Map si dividono in:

  1. Luoghi e arterie principali
  2. Vie
  3. Piazze
  4. Contrade e saie
  5. Stretti e vicoli
  6. Ambiti territoriali
  7. Assi commerciali
  8. Aree attrezzate

Invitiamo a cliccare sul link di indirizzamento: https://www.google.com/maps/d/edit?mid=zUF3zhshhTLw.kOuq7_isGRN8

Ulteriori approfondimenti: dividere le strade per urbane di scorrimento, di quartiere, urbane locali e in classi funzionali, d distribuzione, a priorità mista e a priorità veicolare; suddividere vie romane ed edifici storici.


 

 

  • Nuovi accessi per “Barcellona Partecipata”

Dopo le segnalazioni abbiamo ottenuto l’accesso a due blog, uno nazionale e uno internazionale che però abbiamo tenuto finora in sospeso per la definizione di una nuova strategia sociale.

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Da oggi Urbanfile aprirà un occhio anche su Barcellona Pozzo di Gotto, comune di provincia più popoloso dopo il capoluogo di Messina; primo comune di provincia in tutta Italia, che utilizza questo database. Un occhio sulle vie romane …sui suoi palazzi dimenticati. Un occhio sulle molte strade e sulle cose che possiamo far riemergere. Ben arrivato UrbanfileBarcellona!

Link di indirizzamento: http://blog.urbanfile.org/2013/12/05/benvenuto-urban-file-barcellona/


 

  • Il restyling in città

In rete numerosi riferimenti per la nostra città. Quali idee abbiamo sulla programmazione territoriale? Appartengono alle nostre abituali discussioni cittadine?

dIl governo su di un territorio è la matita politica al servizio degli enti pubblici. Con la pianificazione urbana è possibile riconoscere le linee guida e le strategie future per la nostra città.

Invece siamo abituati a programmi elettorali e alle azioni di chi amministra, non conosciamo cosa si intende per “imago urbis ” le potenzialità e gli impulsi: senza una strategia di lungo periodo, sostenibile, contemporanea si oppure continuamente in uno stato di emergenza, cercando soluzioni a problemi quotidiani.

Chi interpreta le esigenze della società civile? Se abbiamo meno coraggio di osare e ricercare alternative, rischiamo di utilizzare già proposte che abbiamo utilizzato mille volte e pretendiamo che siano sempre le stesse. Siamo disponibili a lavori, entusiasmo ed impegno dal basso.

Alcune associazioni hanno spesso utilizzato idee innovative e all’avanguardia, adesso non possiamo che augurare che diventino azioni concrete sotto la guida delle amministrazioni.

La riqualificazione gioca un ruolo importante: accettiamo la concessione del nostro patrimonio storico esistente come risposta al costante consumo di territorio e alla speculazione che impera. Condividiamo un regolamento edilizio che: a) curi gli edifici di spessore storico e culturale b) lasci spazio alle ricostruzioni come le città in Europa ri-occupando i propri centri storici e le piazze c) renda piacevole il quartiere popolare nella periferia, anche nella zona industriale. Una riqualifica degli spazi pubblici per una città vivibile, per l’identità e per una coesione sociale.

Vogliamo un’officina aperta e partecipativa per accogliere le istanze di chi vive, frequenta e lavora nella città. Vogliamo un restyling di Barcellona Pozzo di Gotto.


 

 

  • A Barcellona ci sarà mai un Piano Urbano della Mobilità?

Ci siamo confrontati su alcuni punti per un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Esso è riconosciuto dalla Commissione Europea e può premiare l’Ente tramite dei finanziamenti. Le linee guida per una Città Vivibile? Eccole qui: http://www.mobilityplans.eu/index.php?ID1=8&id=8

Ecco qui delle Linee di Indirizzo che possono essere facilmente approvate dalla Giunta:
> il trasporto pubblico locale
> la rete ferroviaria, in concerto alla Regione
> la nuova viabilità? è il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile
> sicurezza stradale (proseguire con l’area 30), aree pedonali e isole ambientali
> ciclabilità in tutte le sue forme
> razionalizzare l’uso dei veicoli a motore: da Area C ai nuovi sistemi di sharing e soluzioni Smart. Perché a Barcellona non abbiamo ancora iniziato? Eppure si vorrebbe procedere immediatamente al parcheggio a pagamento che è ben altra cosa.
> il sistema della sosta è davvero efficiente?
> una nuova logistica delle merci urbane. Dove davvero possono viaggiare i camion e i mezzi di grossa cilindrata? E dove non possono?
> superare le barriere, sia architettoniche che mentali.

Dopo queste super-Linee si può procedere finalmente a un Piano Urbano!
Si suggeriscono 3 livelli: Piano Generale, Particolare ed Esecutivo.
Il primo Generale sarà accompagnato da un Rapporto Ambientale. Il Piano Generale deve confrontare i temi progettuali (ad es isole, riduzione della pressione del traffico, classifica della rete stradale, regolamento su sosta su strada) con gli obiettivi da raggiungere (ad es rafforzamento della città incremento forme di mobilità “dolce e in sicurezza” e a basso impatto ambientale, limitazione dell’offerta di sosta prodotta dai nuovi insediamenti, nuovi strumenti logistici). Questo Piano ‘dividerà’ la città in numerazione delle isole ambientali, Pedonalità, Zone a traffico limitato o a Velocità limitata etc.
La Valutazione Ambientale si occuperà del Miglioramento della circolazione, riduzione della congestione, Riduzione inquinamento, Risparmio energetico/riduzione emissioni climalteranti, Riduzione inquinamento acustico e un generale miglioramento della sicurezza stradale con l’elaborazione d tutti i dati. Alla Valutazione seguirà anche una Scheda non Tecnica.
Cosa aspettare ancora?
Bisogna assolutamente promuovere un Piano Urbano della città.


 

 

  • La “collaborazione tecnica ” uno dei modi cui il Comune potrebbe approfondire il Bando “Adotta un’aiuola ” per i prossimi anni.

Il 31/10/2012 la Giunta ha deliberato l’approvazione dell'”Avviso Pubblico per la ricerca di sponsorizzazioni e collaborazioni per interventi di riqualificazione e manutenzione di aree verdi pubbliche e del decoro urbano”. Qui il regolamento: http://bit.ly/17mGiVK

Data l’importanza dell’iniziativa perché non partecipare a mantenere e migliorare il verde in 4 diversi modi, scegliendo quello che più fa per ognuno, come accade in altri Comuni?
In cambio di questi modi si ottiene comunque la visibilità del logo/ragione o denominazione sociale/ditta/marchio sui cartelli istituzionali posizionati nel parco di riferimento. Proponiamo dunque al Comune questi 4 modi di cura del verde:

1) sponsorizzazione tecnica = ogni cittadino può presentare un progetto e il relativo preventivo per migliorare e mantenere un’area verde pubblica. Il progetto può essere tuo, ma deve sempre essere approvato dal Comune. Per questo tipo di sponsorizzazione dovrai affrontare solo le spese vive per le opere di sistemazione a verde e manutenzione (già presente nell’Albo “Adotta un’aiuola “).

2) sponsorizzazione finanziaria = per la manutenzione ordinaria prevede il semplice versamento di una somma di denaro, corrispondente a una quota, che verrà destinata alla cura ed alla manutenzione dei parchi con specifico appalto.

3) Sponsorizzazione finanziaria = per sostenere interventi di realizzazione o riqualificazione di aree gioco. Per contribuire alla realizzazione o riqualificazione di altre aree, basterà corrispondere il relativo importo indicato.

4) Chi non è interessato alla visibilità commerciale =(non verrà collocato nessun cartello), ma attraverso il tuo diretto e personale intervento vuoi rendere più bello un pezzo verde di Barcellona, si potrà sottoscrivere un accordo di collaborazione tecnica. Le tasse eventuali da pagare? Una marca da bollo (€ 14,62) da apporre sul contratto e della tassa sulla pubblicità in caso di sponsorizzazione.


 

 

  • È in vigore, dal 18 giungo 2013, la riforma del condominio.

Non conosciamo però il Regolamento di Polizia urbana attuata dal nostro Comune per favorire il gioco dei bambini nei cortili. Barcellona potrebbe ” aprire la strada “.

Ecco cosa si potrebbe se il vostro amministratore di condominio dice che i bambini non possono giocare in cortile o nel giardino comune a una modifica del Regolamento di polizia Municipale, come avviene già nel Comune di Milano.

 

  • Come rendere Barcellona una Città Virtuosa con la sinergia Istituzioni-Società?

Tra questi quella di inserire più cestini getta-carte, se possibile anche compreso di posa-cenere.
Ora ci domandiamo: perché non fare anche canestro?

Per pubblicizzare una squadra di basket prendiamo ad esempio il Basket Barcellona, magari sovvenzionato dalla loro stessa società, per l’installazione di cestini al centro e al ricorso di una particolare segnaletica stradale!

Fuori l’area “pedonale” vale tre punti o tripla! La distanza di delimitazione a discrezione della società locale.
Una città più pulita e più vivibile grazie anche a queste piccolissime iniziative. Speriamo che il Presidente del Basket Barcellona e il Sindaco possano fare centro al più presto.

 

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  • All’avvicendarsi della stagione estiva il nostro gruppo promuove l’isola pedonale lungo la via Calderà.

Calderà, Caldora come la chiamò il librettista F. Romani che vi ambientò la scenografia del Pirata di V. Bellini.

La zona rimane interdetta alla circolazione dei veicoli a eccezione di quelli di emergenza, salvo deroghe per bici e veicoli di servizio.

Tuttavia serve un migliore trattamento dello spazio stradale relativo a quest’area o via pedonale.

 

 

  • Mancato ripristino della segnaletica verticale prevalente 

Quali sono le conseguenze di carattere pratico di ricorso di utenti (automobilisti) a Enti comunali in una strada privata in caso di incidente e di mancanza o il mancato ripristino di segnaletica verticale?

A maggior ragione se queste strade siano in realtà COMUNALI. Una eventuale sanzione è si legittima. Le segnaletiche si dividono in 4: orizzontali, verticali, luminose e degli agenti preposti al traffico e hanno valore così in ordine come le ho elencate, valide tutte anche singolarmente. Cioè, la segnaletica verticale prevale su quella orizzontale (e poi, la luminosa prevale su quella orizzontale e/o verticale e sopra a tutto prevalgono le segnalazioni manuali degli agenti preposti al traffico). Per tutto questo, si è possibile ottenere un risarcimento dal comune; è comunque consigliato sempre un parere ad un legale di tua fiducia oppure ad un’associazione di tutela dei consumatori.

La proposizione di una causa civile, nei confronti del comune interessato, da parte dei privati cittadini danneggiati da insidie stradali deve necessariamente essere preceduta da un’attenta disamina dello stato dei luoghi, anche per evitare il rischio di spiacevoli rigetti delle domande con condanna alla rifusione delle spese legali (nel caso di specie le spese sono state, però, integralmente compensate fra le parti).Occorrerà, pertanto, accertare in concreto:
a) se si tratti di strada comunale ordinaria e, quindi, demaniale ovvero di strada vicinale;
b) nella seconda eventualità, occorrerà accertarne l’uso pubblico;
c) una volta accertato l’uso pubblico, si dovrà verificare l’avvenuto assolvimento o meno, da parte del comune, degli obblighi di idonea segnalazione per una corretta circolazione.
Soltanto una volta accertata l’assenza della segnaletica si potrà citare in giudizio il comune, ma esclusivamente per la violazione del suo obbligo di segnalazione rimanendo, per contro, onere esclusivo dei proprietari la manutenzione dei tratti di loro pertinenza. Ne consegue che il comune, se avrà assolto al suo obbligo di adeguata segnalazione, non dovrà essere citato in giudizio e la domanda risarcitoria dovrà essere rivolta ai proprietari della strada (di norma i cosiddetti frontisti), spesso con non poche difficoltà nella loro concreta individuazione, dovendosi accertare, con complesse ricerche di carattere tecnico ed esame dei registri catastali e immobiliari: la corrispondenza fra l’esatto punto del sinistro e la particella catastale indicata nelle mappe censuarie; i titolari del diritto di proprietà sui fondi limitrofi il cui fronte ricomprende l’esatto punto del sinistro.

Sulla normativa vigente: http://www.provincia.bologna.it/viabilita/Engine/RAServeFile.php/f/segnaletica/Normativaapposizionemanutenzionesegnaletica.pdf

Conclusioni a cui siamo giunti:

COMUNITÀ CHE “PENSA”. Nei nostri primissimi anni ci siamo confrontati con l’Istituzione, l’Ente Locale, tuttavia non abbiamo ricevuto risposte sufficienti alle nostre domande. Lo strumento Decoro Urbano non è stato portato a vigore e il gruppo continua a ricevere le segnalazioni ogni giorno.

COMUNITÀ CHE “ABITA”. La seconda fase tratta di attivare quei canali non utilizzati a sufficienza: blog dedicati a soluzioni di arredo urbano, ulteriori segnalazioni gravi, rigenerazione urbana di una via, design, liberare la cultura, liberare gli spazi, censire gli alberi monumentali, ricercare dei modelli sociali dai percorsi degli utenti entro un certo raggio d’azione, ricavandoli in veri e propri articoli in accordo con lo studio tecnico di Settore che si è dedicato al Piano Regolatore della città. Questa fase porta a un confronto diretto con i cittadini e in maniera meno rilevante con le autorità.

COMUNITÀ CHE “VIVE”. L’ultima fase permette di raccogliere definitivamente i luoghi abbandonati e sottoutilizzati per convertirli in progetti sociali, in contratti di vario genere. Ci si domanda in quest’ultima fase quale sia la caratterizzazione del nostro gruppo informale (se ad es. occorre costituirsi come associazione, seppure abbiamo raccolti i dati di tutte le associazioni di ogni categoria e ne abbiamo contati più di 160) oppure che diventi una nuova forma di comunità. Ulteriori fasi sono in divenire.

Ci trovate nel motore di Ricerca Facebook alla voce del gruppo pubblico “Barcellona Partecipata” https://www.facebook.com/groups/barcellonapartecipata/

A presto!

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