Le recenti inondazioni che hanno colpito Valencia e Alicante il 29 ottobre scorso hanno avuto ripercussioni significative non solo sul territorio spagnolo, ma anche su importanti commesse industriali.
Tra queste, la produzione dei nuovi tram Urbos destinati a Roma, commissionati alla società CAF.
Danni agli stabilimenti produttivi
Gli stabilimenti dei fornitori di semilavorati per CAF, situati nella regione di Valencia, sono stati pesantemente danneggiati.
Circa 30 aziende fornitrici hanno subito gravi interruzioni, con magazzini e componenti inondati o distrutti dal fango.
Questo ha causato ritardi nella catena di approvvigionamento e nella produzione.
Impatto sulla fornitura di tram per Roma
L’accordo quadro tra Atac e CAF prevede la consegna di 121 tram, di cui i contratti per 60 vetture sono già stati firmati.
I primi 10 mezzi erano attesi entro il 30 giugno 2026 per la linea tramviaria Togliatti.
Tuttavia, a causa dell’interruzione delle linee produttive, la fornitura potrebbe subire uno slittamento di alcuni mesi.
Secondo Cityrailways, portale specializzato nel settore ferroviario, non solo CAF ma anche altri produttori come Stadler stanno affrontando ritardi per eventi climatici estremi in Europa, che hanno colpito stabilimenti e catene logistiche.
Piani emergenziali per limitare i ritardi
Le aziende coinvolte, tra cui CAF e Stadler, stanno elaborando piani di emergenza per ripristinare le linee produttive il prima possibile.
A Valencia, circa 400 lavoratori non riescono ancora a raggiungere gli impianti a causa di strade e mezzi pubblici interrotti, mentre si lavora per riparare i danni e sostituire le forniture mancanti.
Effetti globali e prospettive
I ritardi non riguardano solo Roma, ma anche altre città europee.
Ad esempio, i treni per la metropolitana di Berlino e i tram di Bologna sono stati anch’essi coinvolti in ritardi produttivi.
Stadler, che ha subito gravi danni in Austria e Galles, prevede un calo dei ricavi del 2024 e il posticipo di parte della produzione al 2025.
Nonostante le difficoltà, CAF e le altre aziende del settore si impegnano a rispettare le consegne, lavorando su strategie di recupero simili a quelle adottate durante la pandemia.
Per Atac e i cittadini romani, tuttavia, resta l’incognita sui tempi effettivi di arrivo dei nuovi mezzi.