La Banca Europea degli Investimenti ha lanciato insieme alle Ferrovie dello Stato Italiane un innovativo strumento finanziario che porterà a un finanziamento di 3,4 miliardi di euro per il completamento della linea ferroviaria veloce tra Palermo e Catania. Questo finanziamento viene suddiviso in un finanziamento diretto al MEF di 800 milioni e un innovativo strumento di contro-garanzia, da 1,3 miliardi a favore di intermediari finanziari, di cui 500 milioni per l’operazione apripista con Intesa Sanpaolo, 300 milioni per quella con Cassa Deposito e Prestiti e ulteriori 500 ancora da destinare.
Questo accordo, raggiunto tra istituzioni europee e italiane, rappresenta un grande passo avanti per il settore ferroviario siciliano. Grazie all’investimento, la tratta Fiumetorto-Bicocca potrà essere potenziata, portando a raddoppiare l’attuale binario unico e incrementarne il limite di velocità fino a 200 km/h. Il completamento dei lavori permetterà di ridurre di un terzo i tempi di percorrenza attuali. La tratta lunga 226 km permetterà ai treni, sia merci che passeggeri, di viaggiare fino a una velocità di 200 km/h, e i tempi di viaggio tra Palermo e Catania si ridurranno di circa 60 minuti, con le due città metropolitane collegate con treni diretti in 2 ore rispetto alle 3 ore attuali.
L’accordo è stato presentato durante una conferenza stampa nella sede del MIT, alla quale hanno partecipato importanti figure come l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Luigi Ferraris, il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Gelsomina Vigliotti, il Vicedirettore Generale Trasporti della Commissione europea, Herald Ruijters, Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di CDP, e il Chief of Imi Corporate & Investment Banking Division di Intesa Sanpaolo, Mauro Micillo.
Il finanziamento è stato possibile grazie al programma InvestEU, che ha permesso di raddoppiare l’impegno di un miliardo e trecento milioni garantiti dalla BEI a 2,6 miliardi, consolidando il percorso di ammodernamento della rete ferroviaria siciliana fino al 2030.
Nell’ambito del PNRR, RFI ha concluso il 2022 lanciando sei gare d’appalto per un totale di sei miliardi di euro in Sicilia, al fine di avviare tutti i cantieri della Palermo-Catania-Messina entro quest’anno. Questa iniziativa finanziaria rappresenta una novità assoluta nel panorama italiano delle infrastrutture, grazie all’introduzione di un nuovo strumento di contro-garanzia a favore degli intermediari finanziari, i quali svolgono un ruolo fondamentale nel favorire l’attuazione di progetti infrastrutturali di grande entità.
2 ore anziché tre? non mi pare un grandissimo passo avanti.
Il realtà, due ore è il “tempo minimo” di percorrenza, come 2:45 è oggi il tempo minimo. Il tempo effettivo sarà superiore, a meno che non si crea un collegamento diretto e con priorità, tipo l’alta velocità.
Siccome stiamo parlando di 200 chilometri netti, matematicamente andrà massimo a 100 Km/h.
Diciamo che l’unico vantaggio sarà andare dal centro al centro, con tempi certi (speriamo…) ed in modo riposato. Certo, non stiamo parlando nè di alta velocità nè di un collegamento rapido. Per un collegamento migliore di quello attuale non ci voleva poi tanto.
Però, tra cinque anni in quindici minuti potremo attraversare lo stretto di Messina 🙂 (contro i trenta attuali… 🙁 )
il problema della pa-ct in due ore è che una simile percorrenza scoraggia dall’idea di andare e tornare in giornata. potrebbe essere una metropolitana della sicilia, che consenta di abitare a palermo e lavorare a catania e viceversa, con un aumento enorme delle potenzialità produttive.