E’ uno degli ecomostri ancora rimasti in piedi nella Zona Falcata ma, finalmente, anche questo potrà essere abbattuto. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, con Sentenza numero 184 pubblicata il 18 marzo 2020, ha respinto il ricorso con il quale il curatore fallimentare di Eurobunker Srl chiedeva la riforma della sentenza del Tar di Catania 2898/2016 che aveva confermato la validità degli atti a suo tempo emessi dall’Autorità Portuale e cioè il diniego di concessione e l’ordine di sgombero delle aree.
“Questa pronuncia consentirà di raggiungere – secondo il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Mario Mega – un importante traguardo nelle attività per il recupero e la valorizzazione della zona falcata del Porto di Messina e cioè l’eliminazione dell’ecomostro di Eurobunker. La presenza di questo impianto ha infatti molto condizionato, negli ultimi anni, le attività delle Istituzioni impegnate nel recupero del waterfront e, con esso, del corretto rapporto mare-città all’insegna di uno sviluppo ecosostenibile e della piena fruibilità delle risorse ecoambientali e paesaggistiche di quella parte di città. Tutto ciò in aderenza al Piano Regolatore Portuale, recentemente approvato, e che il massimo Consesso regionale di Giustizia Amministrativa pone al centro della propria decisione impedendo che questo strumento perdesse valore e significato già da subito”.
In particolare il Cga ha ritenuto che “il provvedimento gravato è plurimotivato” e che “l’area non appartiene al demanio regionale” con ciò facendo definitiva chiarezza anche su questo aspetto.