L’emergenza COVID19, con la necessità di garantire un corretto distanziamento, ha costretto molte Amministrazioni ad adottare dei provvedimenti per scongiurare l’aumento incontrollato del numero di automobili in circolazione nei centri urbani incentivando l’uso di mezzi leggeri.
Il Comune di Bari ha redatto “OPEN SPACE“, un “Programma su mobilità sostenibile e spazio pubblico”, identificando nel pdf (qui il link) illustrativo gli interventi relativi alla mobilità con il titoletto “a muoversi” e quelli relativi alla gestione degli spazi pubblici con “a stare”.
Sono sicuramente condivisibili gli obbiettivi proposti, cioè aumentare e attrezzare lo spazio destinato ai cittadini, migliorando il verde e l’arredo urbano con lo scopo di predisporre zone “a stare” in socialità e l’attuazione di una serie di misure sul piano della mobilità, al fine di disincentivare l’utilizzo del mezzo motorizzato privato ingombrante e inquinante – l’automobile – e favorire l’uso delle biciclette e dei nuovi mezzi di micro-mobilità elettrica (monopattini, segway, etc.).
Per l’attuazione del programma, l’Amministrazione dichiara l’uso esteso di strumenti di l’URBANISTICA TATTICA, definendola così:
“L’urbanistica tattica è:
attuare trasformazioni urbane temporanee e partecipate per il miglioramento delle condizioni di vita nei quartieri delle cittàL’urbanistica tattica è:
- › rapida
- › economica
- › condivisa
- › flessibile”
Le misure previste sono così descritte:
“contingentamento TPL;
sharing di dispositivi di micromobilità elettrica;
estensione e potenziamento Zone a Sosta Regolamentata (ZSR) per limitare gli spostamenti con i mezzi individuali:
ridefinizione del piano delle Zone 30, 20, 10 Km/h per la moderazione del traffico e la disincentivazione all’uso del mezzo veicolare privato:
realizzazione di una rete di percorsi pedonali e ciclabili “tattici” in sola segnaletica, con costi e tempi di realizzazione ridotti“
Fra i vari provvedimenti, c’è anche la riduzione da due a una corsia per senso di marcia – per lasciare spazio ad una corsia ciclabile per ogni lato – del lungomare e corso Vittorio Emanuele, mono-corsia alla quale però i baresi sono già abituati da tempo, a causa del malvezzo della sosta in doppia fila, che angustia giorno e notte il corso e il lungomare nelle ore serali/notturne,
Tutto chiaro, tanto che ci si potrebbe chiedere come mai tali provvedimenti non siano stati predisposti prima che ce lo imponesse l’emergenza sanitaria in corso, come proposto negli anni da tanti cittadini e dalle associazioni locali, magari riuniti in una Consulta della Mobilità, come tante volte richiesto anche dalla nostra Associazione?
Intanto però i lavori sono iniziati e su C.so Vittorio Emanuele ha visto la luce il primo isolato di pista ciclabile tattica o leggera, i primi metri di oltre 57 Km di nuovi percorsi ciclabili previsti!
Come da consolidata prassi, l’inizio dei lavori ha scatenato le critiche:
la riduzione dei posti auto (che non ci sarà…), i disagi per la circolazione degli autobus, l’impossibilità di un transito veloce per le ambulanze, i disagi per i commercianti destinati a fallire per l’impossibilità di parcheggiare davanti all’ingrasso dell’attività, la mancanza di protezione per le aperture degli sportelli dal lato della ciclabile, il fondo della corsia non colorato, e così via.
Per stimolare costruttivamente la discussione, raccogliere idee e pareri e magari suggerire qualche miglioria (sempre possibile) ai lavori, l’associazione #Salvaiciclisti Terre del Sud ha creato un evento: “UMARELL – bike” (questo il link), invitando tutti i ciclisti, pedoni, monopattinisti (si dice così?) a guardare i lavori e a segnalare eventuali problemi, ma sempre in ottica collaborativa, perché la città la viviamo tutti, ed è interesse di tutti che l’amministrazione lavori al meglio, senza ostracismi, ma mantenendo sempre un occhio vigile.
Auspichiamo che il coronavirus, dopo averci imposto tanti lutti e disastri economici, possa almeno regalarci la capacità e la volontà di immaginare una città diversa, più umana e sociale, dove gli spazi servano a giocare e “a stare” insieme, e le strade servano “a muoversi” in sicurezza.
Nei prossimi giorni torneremo a intervistare commercianti, gestori di locali e cittadini sulla pista in corso di realizzazione; che già da ora ha il pregio, indubitabile, di aver reso più ordinato un tratto di strada da sempre teatro di anarchia stradale.
Marco Terzi
#Salvaiciclisti Terre del Sud