Da lungo tempo che a Firenze si parla della realizzazione di un nuovo stadio di calcio, che sostituisca l’Artemio Franchi, progettato da Nervi negli anni ‘30.
L’arrivo di Rocco Commisso, atterrato dagli USA con un bagaglio di ambizioni e liquidità, ha portato nei tifosi la speranza di vedere un nuovo impianto per la loro squadra.
Negli ultimi mesi, Commisso e il suo team hanno esplorato le varie possibilità per dotare la Fiorentina di uno stadio moderno, all’altezza delle competizioni europee.
Le alternative principali sono fondamentalmente due. Il restyling del Franchi, sostenuto dal Comune, ma avversato dalla Sovrintendenza, e la creazione di una struttura ex novo, per la quale è stato condotto un vero e proprio casting di aree disponibili.
Proprio riguardo questa seconda opzione, da qualche giorno si è fatta insistente la voce che vorrebbe Campi Bisenzio come area prescelta per ospitare la nuova “casa” della A.C. Fiorentina.
Per i non toscani, Campi Bisenzio si trova a Ovest di Firenze, nel mezzo della c.d. “piana”. Una zona, quella scelta, non lontana dall’incrocio tra A1 e A11, caratterizzata da diversi campi e grosse strutture commerciali. Un posto adatto alla costruzione di uno Stadio, sulla carta.
Esistono, tuttavia, due nodi da sciogliere. Il conflitto con la futura pista di atterraggio dell’aeroporto di Peretola e la raggiungibilità dell’impianto.
La questione più controversa è sicuramente quella del rapporto tra aereoporto e stadio. Quest’ultimo sorgerebbe nella direzione della pianificata nuova pista di Peretola, ed impedirebbe il rispetto delle normative di sicurezza per l’atterraggio degli aerei. Sull’effettiva conclusione del progetto della nuova pista aeroportuale, però, aleggia un grande punto interrogativo, dopo la sentenza del Tar dello scorso febbraio, con cui è stata bocciata la VIA.
Sulla raggiungibilità dell’impianto, invece, ci sono alcuni interventi necessari a livello di infrastruttura pubblica.
Quando si realizza uno stadio di queste dimensioni fuori città, occorre creare un adeguato servizio di mezzi pubblici. Al Franchi, oggi, un 1/3 dei tifosi si dirige a piedi o in bici. Molti scelgono il motorino. Con uno stadio a Campi la parte di questi che sceglierebbe l’autovettura sarebbe molto grande. Insostenibile.
Anche l’aspetto della sicurezza stradale ha un peso. Pensare che migliaia di persone possano consumare alcool e poi mettersi alla guida in autostrada, è ovviamente pericoloso.
Il modello da seguire, se si percorresse la strada Campi Bisenzio, è quello dell’Allianz Arena di Monaco. Anch’esso costruito appena fuori dalla città, vicino all’autostrada, servito sia dalla metropolitana che dal treno.
Per Firenze – date le ridotte dimensioni– potrebbe bastare il prolungamento della rete tramviaria. Numeri alla mano, la tramvia avrebbe la possibilità, con una frequenza elevata, di servire un grande numero di tifosi.
Una prima possibilità sarebbe prolungare la linea T4, il cui progetto, approvato dal MIT, ad oggi prevede il capolinea a S.Donnino. Anche se, per raggiungere Campi, si avrebbe un percorso lento (almeno 45 minuti da Porta al Prato). Inoltre, nonostante le molte parole, al momento la realizzazione dell’intera linea pare tutt’altro che scontata.
La soluzione ottimale, la cui realizzazione sarebbe però in salita, potrebbe essere quella di una tramvia che raggiunga Campi passando per l’Osmannoro. Lo scorso marzo, Confindustria Firenze ha presentato uno studio di fattibilità per una linea che colleghi Novoli alla zona industriale dell’Osmannoro. Allungare questo progetto fino a Campi Bisenzio non sembrerebbe troppo problematico.
In conclusione, l’idea di un nuovo stadio a Campi Bisenzio è ambiziosa e valida. Tuttavia, la sua realizzazione presuppone un impegno forte e deciso da parte della politica locale. Occorre lavorare alle infrastrutture e, forse, anche ripensare il progetto di ampliamento dell’aeroporto. Impegno che, per il momento, comune e regione non sembrano avere.