A fine Settembre il Sindaco di Roma ha presentato il Piano per le Opere Pubbliche nelle periferie.
Il Campidoglio ha recentemente presentato un ambizioso Piano per le Opere Pubbliche dei Programmi Urbanistici nelle Periferie, con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro.
Questo progetto punta a migliorare le infrastrutture urbane dei quartieri più periferici della capitale, molti dei quali da anni privi di servizi essenziali come illuminazione, fognature e collegamenti stradali adeguati.
Il piano si concentra su tre ambiti: i Piani di Zona, i Piani di Recupero Urbano e le Zone O e Toponimi, ovvero le aree ex abusive della città.
L’obiettivo è ridurre il divario infrastrutturale tra i quartieri centrali e quelli periferici, intervenendo su questioni che si sono accumulate negli anni a causa di processi urbanistici bloccati o incompleti.
A fine documento puoi consultare il dettaglio con tutti i progetti previsti, quartiere per quartiere.
I principali interventi previsti nei quartieri
Circa 32 milioni di euro sono stati destinati ai Piani di Zona, con l’obiettivo di completare le opere di urbanizzazione primaria e secondaria in aree che attendono da tempo. Quartieri come Trigoria IV, Torresina 2 e Pian Saccoccia riceveranno fondi per infrastrutture come cabine elettriche, illuminazione pubblica e reti fognarie. Interventi analoghi sono previsti a Ponte Galeria, Colle Fiorito, Tor Cervara, tra le altre.
Altri 45 milioni di euro saranno destinati ai Piani di Recupero Urbano, con interventi cruciali per migliorare l’abitabilità di aree come la Magliana, dove verrà costruito un ponte ciclopedonale per collegare il quartiere con Valco San Paolo. Inoltre, saranno restaurati edifici storici come il Casale della Massima, che sarà trasformato in museo.
Per quanto riguarda le Zone O e i Toponimi, circa 23 milioni di euro provenienti dai versamenti delle Associazioni consortili di recupero urbano e dai condoni edilizi saranno investiti in opere pubbliche attese da anni.
Reinvestire nei quartieri
Una novità significativa del Piano riguarda la gestione dei fondi: per la prima volta, i proventi raccolti dai quartieri periferici verranno reinvestiti negli stessi territori, rompendo una lunga tradizione di fondi utilizzati altrove. Inoltre, Roma Capitale torna a svolgere un ruolo diretto nella realizzazione delle opere pubbliche, superando il modello di affidamento ai privati che ha spesso causato ritardi e inefficienze.
Il recupero di fondi statali dormienti e lo sblocco delle procedure di affrancazioni e trasformazioni avviato nel 2021 hanno fornito un ulteriore impulso al Piano, incrementando le risorse disponibili per gli interventi nelle periferie. Tra le modalità operative previste, spicca lo strumento dell’Accordo Quadro, che permetterà di gestire le gare d’appalto in modo più rapido ed efficiente, riducendo la frammentazione degli affidamenti e accelerando la realizzazione dei progetti.