Entro quindici giorni tutti gli enti che devono esprimere un parere obbligatorio sul progetto del nuovo tracciato del tram dovranno farlo, altrimenti scatta il silenzio assenso.
Tra questi ci sono:
- la Regione
- il genio civile
- il Comune
- la Città metropolitana
- la Sovrintendenza alle Belle Arti
- l’azienda sanitaria provinciale
- l’autorità di sistema portuale
- la Snam Rete Gas
- Enel Distribuzione
- le principali società telefoniche.
Per accelerare il processo, l’azienda trasporti ha lanciato la cosiddetta conferenza dei servizi asincrona, chiedendo i pareri di tutti gli enti contemporaneamente.
Questa scossa potrebbe avvicinare l’avvio dei cantieri.
Ma prima bisognerà decidere se fermare l’intera linea per venti quattro mesi o procedere allo stop parziale di piccoli tratti.
I lavori interesseranno sia la zona sud che quella nord, e fermando l’intera linea si potrebbe lavorare su quattro fronti contemporaneamente.
Ma ci sono ancora due step da affrontare prima di prendere una decisione definitiva: il parere della Regione e degli altri enti sul progetto definitivo.
Poi toccherà al progetto esecutivo che la ditta che ha in appalto la linea tranviaria dovrà redigere entro cento venti giorni.
Tra gli interventi previsti ci sono il passaggio di una linea con interscambio nelle aree di provinciale Palazzo parlano e nella via Vittorio Emanuele.
Il completo rifacimento del manto stradale, importanti opere di riqualificazione architettonica come il rifacimento di piazza della Repubblica.
L’abbattimento delle barriere per favorire l’accesso al mare, e interventi di ampliamento del verde pubblico previsto.
Il rifacimento dei capolinea del tram e la completa riqualificazione delle ferma e dell’impiantistica.
In sintesi, il processo per l’avvio dei cantieri del nuovo tracciato del tram sta accelerando e bisognerà decidere se fermare l’intera linea o procedere con uno stop parziale.