Un interessante studio del centro aerospaziale olandese sembrerebbe aver dimostrato la convenienza di piste circolari che circondino le aerostazioni del futuro, al posto di quelle rettilinee.
Perché una pista circolare?
Anzitutto perché sono più ecologiche e ridurrebbero anche l’impatto acustico nelle zone residenziali adiacenti agli aeroporti, aumentando al contempo la sicurezza e ottimizzando i tempi.
Gli aerei potrebbero atterrare e decollare su punti specifici della circonferenza, con la sicurezza di non subire venti trasversali o contrari, senza incappare in situazioni potenzialmente pericolose.
Un’unica pista circolare consentirebbe l’atterraggio o decollo di tre aerei in contemporanea.
Le caratteristiche fisiche di una pista di questo genere prevedono: lati esterni inclinati – per compensare la forza centrifuga – e un diametro di circa 3,5 km.
La forza centrifuga stessa riduce il tempo di frenata dell’aeroplano, andando ad abbassare anche i consumi di carburante, con conseguente impatto positivo sull’ambiente.
Una pista circolare consente inoltre atterraggi e decolli da ogni direzione, evitando così di concentrare i rumori in due zone specifiche, ma distribuendoli uniformemente, e quindi impattando meno dal punto di vista dell’inquinamento acustico.
Inoltre, una pista a 360 gradi faciliterebbe la decisione di dove volare o no, andando a individuare il punto migliore.
L’innovazione di questa idea si palesa nella sua semplicità e nella sua estrema efficienza, soprattutto se si considera che una singola pista circolare è lunga come tre piste rettilinee, ma gestisce senza alcun problema il traffico aeroportuale di quattro.
La Commissione Europea ha finanziato il progetto, ma nessuna pista circolare è stata mai costruita.
Di seguito, un video che spiega bene l’idea.
Per maggiori informazioni, vi rimandiamo al rapporto della Commissione Europea
Che la forza centrifuga riduca i tempi di frenata, mi pare un concetto leggermente azzardato. Magari, sì, riducono i consumi di carburante, ed i costi degli pneumatici?