Mondiali Qatar 2022: lo stadio riciclato dai container e le nuove tecnologie

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I Mondiali in Qatar sono alle porte e questo inverno, in via del tutto eccezionale, monopolizzeranno l’attenzione di tanti sportivi in tutto il mondo. La competizione di calcio più importante al mondo prenderà il via il prossimo 20 Novembre, per la prima volta in un paese arabo.

Gli otto impianti in cui si giocheranno le partite di calcio sono stati costruiti e ammodernati proprio per l’occasione e sono tutti concentrati nel giro di 30km di distanza l’uno dall’altro, nei pressi della capitale Doha.

Ciò che probabilmente ricorderemo di questa edizione, oltre al vincitore finale, saranno le principali innovazioni che saranno introdotte nelle infrastrutture e nella gestione dell’evento.

Gli Stadi

Tutti gli stadi coinvolti sono stati realizzati rispettando gli standard GSAS (Global Sustainability Assessment System) per la bioedilizia definiti dall’Organizzazione del Golfo per la ricerca e sviluppo. Garantiranno un risparmio di energia pari al 45% rispetto agli standard americani.

Uno di essi, il numero 974, è stato eretto utilizzando materiali riciclati (vecchi container) e verrà smantellato al termine della manifestazione.

Il raffreddamento a bordo campo

Il tema della refrigerazione ha spopolato in tutto il globo per la questione climatica e la quantità di energia prodotta. Gli impianti di aerazione manterranno una temperatura media di 23 gradi a bordo campo, con l’aria che sarà pompata al di sotto delle migliaia di sedili.

Uno degli impianti, il Khalifa International Stadium, disporrà di un impianto per l’afflusso dell’aria posto al di sopra della volta che andrà a chiudere la sommità della copertura. L’unico stadio sprovvisto di questa tecnologia sarà proprio il 974, considerata la sua vicinanza al mare e la ventilazione naturale.

Fuori dagli impianti: il traffico

Non sarà soltanto la temperatura ad essere gestita. La mole di tifosi e appassionati che si riverserà per le strade genererà inevitabilmente grandi flussi di spostamento. Per questo motivo il Qatar è ricorso all’intelligenza artificiale.

Migliaia di sensori installati pressochè dappertutto, dai semafori agli incroci, dai lampioni fin nei muri, consentiranno di modificare all’occorrenza il ritmo dei semafori e le indicazioni dei pannelli digitali a messaggio variabile. Un monitoraggio h24 del traffico che strizza l’occhio agli scenari più moderni, in cui tutto è subordinato alle modifiche in tempo reale dell’intero sistema locale.

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