Low Emission Zone: cosa sono e come funzionano

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Con il passare degli anni l’ambiente è diventato un tema fondamentale in tutt’Europa. Preservare e salvaguardare il benessere dell’ambiente è diventato uno degli obiettivi cardini dell’intera Unione Europea e dell’intero mondo. Per ridurre l’eccessivo inquinamento dovuto dall’utilizzo massiccio delle auto sono state introdotte varie misure, tra cui le cosiddette LEZ (Low Emission Zone). Quest’ultime, in parole semplici e senza scendere troppo nei dettagli tecnici, sono delle zone a basse emissioni, le quali stanno riscontrando un notevole successo in tutto il nostro continente e non solo. Ad oggi sono ben 300 le città europee che ne hanno almeno una, ma la speranza è che col tempo queste zone non solo aumentino ma che si trasformino in zone a emissioni zero. In Italia, invece, tali traguardi sembrano purtroppo essere ancora lontani. Tuttavia, anche nel bel Paese il tema della salubrità ambientale ha assunto in questi ultimi anni un ruolo di cruciale importanza. Non a caso, il numero delle auto elettriche in circolazione è aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni, e questo anche grazie al noleggio a lungo termine auto aziendali, il quale permette di avere a disposizione un veicolo elettrico per una lunga durata senza un investimento eccessivo. 

Cosa sono le zone a bassa emissione

Le zone a bassa emissione sono uno strumento per regolare il traffico e impedire la circolazione di alcune categorie di veicoli in una determinata zona urbana, specie quelle che con le loro emissioni hanno un pessimo impatto sull’ambiente. Si differenziano dalle ZTL (zone a traffico limitato) perché il divieto di accesso non è esteso a tutte le categorie di veicoli indistintamente, ma solo ad alcuni veicoli, selezionati sulla base della normativa europea che classifica i veicoli da Euro 0 ad Euro 6. Di conseguenza, in queste zone i veicoli che possono circolare sono molto limitati e controllati, mentre quelli elettrici possono girare liberamente. Purtroppo, però, come già accennato, si tratta di mezzi ancora poco utilizzati a causa del loro costo, che solo ultimamente stanno vedendo un aumento del loro numero nelle strade. 

Gli effetti delle zone a basse emissioni sono molteplici. In primo luogo, esse riducono l’inquinamento dell’aria, in particolare la presenza di ossidi di azoto, e di CO2. Di conseguenza, si ottiene anche un impatto favorevole sul clima. Le zone a bassa emissione contribuiscono anche alla riduzione del traffico cittadino, e rendono le città più vivibili. In poche parole, si tratta di zone pensate per preservare il più possibile la salubrità dell’ambiente. 

La situazione in Italia

Purtroppo, come sopra anticipato, in Italia la situazione sembra essere ancora ben lontana dai numeri europei. Le uniche LEZ paragonabili a quelle degli altri Paesi sono situate a Milano, con un perimetro ben definito, dove vengono anche attuate delle misure volte a monitorare i mezzi al suo interno e permettere l’applicazione delle restrizioni in maniera più efficace. In alcuni casi, sono previsti dei siti di rottamazione, anche se temporanei. Per il resto del territorio, invece, la situazione sembra essere ancora abbastanza arretrata.

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