Con il salone dell’automobile di Monaco si torna a parlare di mobilità del futuro. Per quanto il salone dell’automobile proponga soluzioni innovative ed ecologiche, la vera rivoluzione rimane nella mobilità ferroviaria e nell’adeguamento delle reti di interconnessione cittadine, extra cittadine e di collegamento con porti ed aeroporti. L’impegno ingegneristico prima, industriale ed economico poi, dovrà essere all’altezza dei tanto sbandierati programmi pubblici e privati di ammodernamento delle reti e del materiale rotabile. L’alta velocità ferroviaria, già presente in molti paesi Europei ed Asiatici, ha dimostrato la sua importanza sia nel ridurre i tempi di percorrenza sulla grandi distanze sia nel rapporto di impatto ambientale, migliore rispetto a tutti gli altri sistemi di trasporto persone. I nuovi vettori in via di sviluppo, adattabili alle tratte ferroviarie classiche, promettono velocità prossime ai 600 km orari, tali da rendere obsolete e del tutto inutili le tratte aeree di breve percorrenza, togliendo dai cieli centinaia di vettori altamente inquinanti e poco convenienti anche nel calcolo complessivo dei tempi di utilizzo. Anche durante i viaggi a queste velocità, i passeggeri sono in grado di godere dell’intrattenimento a bordo dei vagoni e di accedere ad internet senza interruzioni, continuando, ad esempio a nagivare in tutta tranqullità e utilizzare magari il sito di Bonusfinder.
Diverso approccio sembra essere quello dell’industria privata americana che, mentre si prepara ad affrontare il rinnovamento delle linee ferroviarie nazionali varato dall’Amministrazione Biden, ha accolto con grande favore l’idea di Elon Musk di realizzare l’Hyperloop. Mentre si sviluppano i prototipi ancora non si è accesa la discussione sull’impatto ambientale che avrebbe la realizzazione di linee dedicate a questo sistema di trasporto “canalizzato” in un vero e proprio tunnel sotto vuoto. I costi di tale rete sarebbero altissimi ed in più non potrebbero essere utilizzati i percorsi ferroviari esistenti. Puntare quindi sull’alta velocità già sviluppata dai diversi operatori europei, cinesi e giapponesi sembra essere la scelta più adeguata.
Perché la mobilità ferroviaria è vincente
Lo sviluppo delle reti ferroviarie vede un crescente miglioramento dei collegamenti tra nazioni, regioni, e città, con un evidente incremento del numero di passeggeri e merci da trasportare. Grande risalto ha avuto in questi ultimi mesi la linea merci Cina-Olanda che consente di ridurre i tempi rispetto al trasporto marittimo a meno di 28 giorni, con grandi volumi ed un rapporto di consumi di carburante per tonnellata del tutto vantaggioso. L’elettrificazione futura della linea e la sua implementazione con altre tratte la renderanno assolutamente competitiva sia con il trasporto via aerea che via mare, con un enorme vantaggio ecologico e di impatto ambientale complessivo. Ogni convoglio merci che effettua un viaggio transcontinentale toglie dal cielo, dal mare e dalla terra centinaia di veicoli, riducendo di fatto il traffico su strada, mare e cielo e aiutando il pianeta a contenere le emissioni di CO2 prodotte da questi mezzi di trasporto. Mentre la mobilità ferroviaria elettrica deve solo essere implementata su quelle reti “datate” dove ancora manca l’elettrificazione, pensare che l’autotrasporto, i cargo e gli aerei possano passare ad alimentazioni elettriche in pochi anni è utopistico. I tempi di adeguamento dell’industria di produzione, delle reti di alimentazione e la sostituzione dei veicoli presenti rende il materiale rotabile l’arma vincente contro l’inquinamento prodotto dai sistemi di trasporto.
Il futuro è oggi
Maglev ha aperto la strada in maniera pionieristica, TGV e il Treno Proiettile giapponese hanno portato sulle reti l’uso quotidiano dell’alta velocità ferroviaria, Frecciarossa e Italo ne seguono l’esempio, gli strateghi della linea commerciale Cina-EU hanno tracciato la via del trasporto merci, ora aspettiamo solo che USA e Russia inizino ad adeguare le loro infrastrutture. La prossima frontiera è il superamento della barriera degli 800 km orari su binario, più vicina di qualsiasi sbarco sulla Luna.