È previsto per il 24 gennaio il primo sciopero dei dipendenti Trenord del 2021.
A proclamarlo sono stati i lavoratori iscritti al sindacato Orsa Ferrovie, che incroceranno le braccia “recuperare” la manifestazione inizialmente prevista per il 15 novembre e differita vista l’emergenza sanitaria per “senso di responsabilità”, come dichiara il sindacato stesso in una nota.
“Auspicavamo che tale iniziativa fosse contraccambiata dall’azienda con analogo atteggiamento affinché i problemi dei lavoratori ed i rapporti sindacali trovassero soluzioni attraverso un rapporto inclusivo delle rappresentanze dei lavoratori. Purtroppo ci siamo illusi – sottolineano nel comunicato – e l’atteggiamento arrogante e superbo tenuto dai vertici di Trenord anziché riscontrare un sistema partecipativo e costruttivo finalizzato alla risoluzione positiva della vertenza ha riscontrato un comportamento esattamente opposto”.
I convogli Trenord potrebbero quindi restare fermi dalle 3 di domenica 24 gennaio alle 2 di lunedì 25 gennaio. Sul sito di Trenord, al momento, non è stata comunicata la notizia relativa alla protesta dei dipendenti.
“Abbiamo riscontrato – dicono da Orsa Ferrovie – che nel settore della commerciale si è realizzato un confronto che non ha tenuto in considerazione la nostra rappresentanza sia per i contenuti sia per il metodo con cui è stata condotta la trattativa. Nel settore della manutenzione le nostre osservazioni e considerazioni sono state accolte in misura insufficiente tant’è si è giunti ad un accorso separato che ha riscontrato il disaccordo anche di un’altra organizzazione sindacale confederale”.
“Per quanto riguarda le problematiche del personale mobile – spiega il sindacato – le proposte formulate dalle Rsu non sono state accolte e sono emersi ulteriori elementi irrisolti quali le condizioni logistiche, le troppe modifiche ai turni assegnati tramite l’applicativo Argo, ed i nuovi turni del personale in vigore dal prossimo cambio orario, consegnati per l’ennesima volta con grave ritardo e non rispettosi delle norme contrattuali”.