FFS prende in consegna la galleria di base del Monte Ceneri

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Nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2020 la AlpTransit San Gottardo SA (ATG) consegnerà alle FFS la galleria di base del Monte Ceneri. Daniel Salzmann, il capoprogetto, ci spiega in un’intervista ciò che resta da fare entro dicembre 2020 e quali sono le sfide ancora da affrontare.

Che cosa significa la «consegna» della galleria di base del Monte Ceneri per le FFS?

Dal 1° settembre 2020 le FFS prendono in consegna la galleria e quindi diventano responsabili del suo mantenimento e dell’esercizio.

Sarà una giornata importante, soprattutto per le colleghe e i colleghi attivi a livello operativo, quali, tanto per citarne alcuni, i collaboratori della centrale d’esercizio, i macchinisti, gli assistenti clienti, i collaboratori impegnati nel mantenimento, nella sorveglianza e negli interventi. Dal punto di vista economico-aziendale, a partire da tale data le FFS si assumono i costi, ma allo stesso tempo anche i vantaggi relativi alla galleria.

I primi treni commerciali attraverseranno la galleria presumibilmente a partire dal 14 settembre 2020. Ci tengo a sottolineare che la notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2020 segnerà un importante traguardo di un lungo processo. A questo punto abbiamo già raggiunto la metà di un processo che, compresi i preparativi, la messa in esercizio e i lavori conclusivi, ha una durata complessiva di oltre quattro anni.

Che cosa resta ancora da fare prima della messa in esercizio, che si terrà a metà dicembre 2020?
La prossima voce sulla lista è la fase di prova, con la quale alcuni treni regolari per il trasporto di viaggiatori o merci circoleranno già attraverso la galleria. La fase di prova è per così dire la «prova generale» prima dello spettacolo che corrisponde al cambiamento d’orario. In tal senso le FFS dovranno verificare che tutto funzioni come previsto, che i processi siano corretti e che tutte le eventualità siano state testate. La fase di prova sarà quindi scrupolosamente documentata. Tutti i collaboratori interessati, dai macchinisti ai responsabili circolazione treni nonché gli assistenti clienti e i collaboratori di Intervento, hanno già assolto la formazione richiesta. Ora si tratta di mettere in pratica ciò che è stato appreso.

La ATG ha condotto la fase di test da marzo ad agosto 2020. Perché serve anche una fase di prova?
La fase di test e la fase di prova sono due cose a sé stanti. Nella fase di test si tratta di dimostrare che la galleria risponde alle norme e ai requisiti prestazionali dell’UFT. In questa fase rientra la verifica della rispondenza a requisiti quali per esempio la possibilità che ogni tre minuti un treno attraversi la galleria e che la galleria possa essere attraversata da treni lunghi 750 metri. La ATG ha verificato sistematicamente i diversi criteri nella fase di test. Tutto è pronto: impianti, materiale rotabile, processi e personale formato. Ma prima di cantare vittoria occorre verificare che l’intero sistema possa essere gestito in sicurezza anche in ogni situazione. E questo è lo scopo della fase di prova: esercitarsi, esercitarsi edesercitarsi!

Qual è la sfida più impegnativa?
La pandemia e il lockdown hanno reso più difficile il nostro compito: abbiamo dovuto interrompere i lavori di costruzione nei progetti tra Basilea e Chiasso, la fase di test nel Ceneri e i corsi di formazione dei collaboratori. Dopodiché ci è toccato ripianificare e riavviare il tutto. Sono stati momenti di grande incertezza, in cui ci siamo chiesti se ci saremmo riusciti comunque. Allo stato attuale prevediamo che saremo in grado di mettere in esercizio la galleria a dicembre 2020 come pianificato. Fino a giugno la fase è stata molto impegnativa e ci vuole una buona resistenza per continuare a questi ritmi. A mio parere sono i dettagli che contano. Per esempio: che il treno attraversi la galleria in modo sicuro e puntuale, questo è sicuramente un dettaglio fondamentale, ma di importanza capitale è anche che i clienti ricevano sempre le informazioni giuste su tutti i canali.

Che cosa resterà da fare sull’asse nord-sud dopo dicembre 2020?
I lavori conclusivi. Per la galleria di base del San Gottardo stiamo ancora lavorando con la ATG alla correzione di difetti negli impianti elettrici e alla ventilazione. Anche per quanto riguarda la galleria di base del Monte Ceneri prevediamo che ci saranno dei lavori di finitura da fare. Ciò che resta da chiarire è quali e in che misura. Alcuni difetti si individuano immediatamente, altri si manifestano solo nell’esercizio a pieno regime. Per fare un confronto con l’esperienza quotidiana, è come quando si costruisce una casa: in genere, terminato il grosso dei lavori, si scopre sempre che un interruttore è al posto sbagliato, che un elemento di collegamento è stato posato male o che una parete va dipinta. Sono tutti difetti facili da individuare. Passa poi l’estate e ci si accorge solo in autunno, quando arriva il freddo, che il riscaldamento non funziona.

La galleria di base del Monte Ceneri è vista spesso come la «sorella minore» della galleria di base del San Gottardo. Quali conoscenze sono state acquisite dall’esperienza della messa in servizio di quest’ultima di cui le FFS possono fare tesoro per la messa in servizio del Ceneri
Ben quattro anni di esperienza! Il Ceneri e il San Gottardo hanno decisamente molto in comune. Questo sarà un vantaggio per la squadra che, oltre al mantenimento della galleria del San Gottardo, si occuperà in futuro anche di quello della galleria di base del Monte Ceneri. Anche gli assistenti clienti sono stati formati ampiamente per i casi di emergenza nella galleria del San Gottardo e molte delle conoscenze trasmesse si applicano anche alla galleria del Monte Ceneri. Inoltre, per quanto riguarda la galleria del Monte Ceneri, fin dai primi momenti la presenza del personale delle FFS in galleria è stata più cospicua rispetto al San Gottardo. I collaboratori delle FFS conoscono quindi già molto bene il Ceneri. Dal punto di vista dell’esercizio, la messa in esercizio sarà tuttavia più impegnativa di quanto non lo sia stata per il San Gottardo, poiché immediatamente dopo i portali della galleria di base del Monte Ceneri cominciano i binari commerciali e non ci sono tratte d’accesso separate.

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