Piano per la Sicurezza Stradale Urbana (PSSU), Piano delle Azioni per l’Accessibilità (PAA) e i due piani di risposta all’emergenza coronavirus, il Piano della Mobilità Ciclabile Emergenziale (PMCE) e il Piano della Pedonalità Emergenziale (PPE): sono i quattro piani a tutela dell’utenza stradale approvati dalla Giunta comunale bolognese.
Il Piano della pedonalità emergenziale nasce in seguito al dibattito che a Bologna, come in tutte le città d’Europa, si è sviluppato mentre si stava esaurendo il periodo più acuto dell’emergenza sanitaria. La Fondazione per l’Innovazione Urbana ha promosso un osservatorio dal titolo “R-innovare la città/ Osservatorio sull’emergenza coronavirus” e allo stesso tempo si sono attivati comitati e gruppi d’interesse che hanno avanzato all’amministrazione diverse proposte d’intervento fra le quali alcune legate specificatamente alla pedonalità diffusa.
Il Piano si affianca alle pedonalizzazioni che erano già programmate per il 2020 – piazza Rossini, via delle Moline – e ai progetti partecipati come i Patti di Collaborazione e definisce quindi nuovi spazi per le relazioni sociali e individua due modalità come misura straordinaria per la tutela della pedonalità e della sicurezza: gli interventi a tutela delle attività commerciali – l’ampliamento straordinario dei dehors, che già stato messo in atto in questi mesi – e gli interventi a tutela della socialità, ovvero l’introduzione di nuove aree pedonali diffuse fuori dal centro storico.
Per questo secondo punto, il Piano individua le modalità operative per realizzare nuovi spazi dedicati all’accesso scolastico, al gioco (playground) e alla socialità mediante operazioni di riqualificazione urbana che verranno attuate con una prima fase di sperimentazione, rapida e leggera, una successiva di monitoraggio e confronto con le comunità e, infine, una di eventuale realizzazione definitiva, anche mediante opere progettate attraverso concorsi di architettura.
Il Piano della Mobilità Ciclabile Emergenziale è finalizzato ad innalzare fin da subito il grado di competitività della bicicletta rispetto all’utilizzo dell’auto privata ed evitare un arretramento rispetto agli obiettivi di diversione modale fissati dalla vigente pianificazione, oltre che per evitare una maggiore congestione della rete stradale urbana. Oltre ai nuovi interventi già presentati e in parte realizzati è in attivazione a breve il completamento lungo viale Lenin della nuova corsia appena tracciata al fine di collegarsi alla pista ciclabile esistente.
Verrà realizzato il completamento della direttrice Saragozza-Porrettana con la nuova corsia in via Sturzo fino al confine con Casalecchio di Reno.
Proseguono i lavori già attivi per realizzare il collegamento con San Lazzaro lungo la direttrice di viale Roma sfruttando la messa in sicurezza della Rotonda Verenin-Grazia, che ricade a sua volta negli interventi previsti dal piano per ridurre l’ncidentalità.
Prosegue l’appalto dei lavori in Stalingrado che, in una fase successiva, vedrà realizzati anche i percorsi nel sottopasso di Zanardi e a Corticella, verso il confine con Castel Maggiore.
In centro storico verrà completato l’asse di via Galliera, istituendo il doppio senso ciclabile nel tratto tra via dei Mille e via Manzoni/via Parigi.
Il Piano delle azioni per l’accessibilità ha l’obiettivo di garantire il migliore livello di accessibilità allo spazio pubblico – attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche – non solo per le persone con disabilità motoria, sensoriale, cognitiva, ma per tutti i fruitori dello spazio pubblico. Per questo motivo, la mobilità accessibile, costituisce un fattore prioritario per la città di Bologna, in primo luogo per quel che riguarda la risposta ad una “città accessibile” ma soprattutto in riferimento all’incidenza sulla qualità della vita delle persone. Il Piano prevede interventi di manutenzione ordinaria, interventi di manutenzione straordinaria e programmi/progetti di riqualificazione di strade/piazze/marciapiedi, implementazione dei sistemi tecnologici per la mobilità, interventi per il miglioramento della sicurezza stradale, sviluppo della rete ciclabile e dei percorsi ciclo pedonali. Per quanto riguarda l’anno 2020 sono programmati lavori per 4 milioni di euro in interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.
Il Piano della sicurezza stradale urbana, entrato in vigore con l’approvazione del Piano Generale del traffico urbano è stato aggiornato con i dati a tutto il 2018.
Il Piano nasce al fine di definire obiettivi ed azioni per ridurre i morti e i feriti per incidente stradale e per stabilire, attraverso l’individuazione oggettiva dei punti critici un criterio di scelta e priorità degli ambiti cui destinare in via prioritaria le risorse economiche per proporre, progettare ed attuare interventi di ingegneria del traffico. Individua, inoltre, modalità per affrontare le azioni di altra natura, come quelle di educazione stradale da attuare con il massimo coinvolgimento e partecipazione possibile, anche economica, di altre realtà coinvolte come la Polizia Locale, Polizia Stradale, Città Metropolitana, Osservatorio per la Sicurezza Stradale, il 118 e altre.