Mai come in questo periodo la micromobilità è stata tanto al centro della discussione pubblica sul futuro delle nostre città.
La grande attenzione per questi mezzi si deve sicuramente anche al c.d. ”D.L. Rilancio”, che estende la possibilità di finanziamento a segway, monopattini, hoverboard e monoruote. Ho pensato, quindi, di raccontarvi la mia esperienza con un esempio di micromobilitá, la monoruota.
Per farlo, devo per forza partire dalla domanda che tutti mi fanno, quando ne sentono parlare: è difficile imparare?
Sono abbastanza sportivo, ma l’equilibrio non è la mia dote migliore, quindi direi di no. Dopo alcune ore di pratica si è in grado di viaggiare. Dopo un ventina di km, attività come frenare, curvare e mantenere un’andatura costante diventano quasi automatiche. Il consiglio che dò a chi dovesse acquistarla è quello di provare le prime volte in spazi aperti, come parcheggi o prati.
A causa del lockdown ho mosso i primi passi nel mio appartamento, con risultati tragici per i muri (vedi foto).
La seconda domanda che di solito mi viene fatta riguarda la pericolosità della monoruota.
Cascare è abbastanza improbabile, perché le pedane non sono troppo alte. Quando l’attrezzo si inclina troppo, viene naturale mettere il piede a terra.La ruota è l’unica che cascherà e si “fará del male”. Ovviamente bisogna stare attenti a non farla andare contro a persone o cose.. con i suoi 10kg, può essere dannosa. Tra l’altro, la sua stabilità è sorprendente. Viaggia bene su terreni sterrati e supera agilmente buche e dossi.
Ma veniamo alla domanda principale: in che circostanze può essere usata?
Può rappresentare una valida alternativa a macchine e moto?Per il momento – a differenza dei monopattini – la monoruota per legge può viaggiare solo su piste ciclabili e marciapiedi (o su strada se i marciapiedi non sono sufficientemente ampi). Questo, ovviamente, riduce di molto le sue potenzialità.
Inoltre, dopo alcuni km, la guida risulta abbastanza faticosa per piedi e polpacci. Quindi, sebbene trovi la guida della monoruota assolutamente divertente, a livello di trasporto “quotidiano” le sue applicazioni sono più limitate. Si presta in effetti solo a viaggi brevi su strade non trafficate (volendo anche sterrate), piste ciclabili o marciapiedi sufficientemente ampi.