Thomas Cook non è riuscita a raggiungere un accordo con i creditori e quindi tutte le società del suo gruppo hanno cessato l’attività commerciale, tra cui Thomas Cook Airlines.
L’ex banco di check-di Thomas Cook al Terminal 1 dell’aeroporto di Manchester stamattina era privo di personale o di file, con il marchio rimosso.
In un comunicato l’azienda ha fatto sapere:
“nonostante i suoi considerevoli sforzi» non è riuscita a trovare un accordo tra gli azionisti e gli investitori. Il board delle compagnia non ha quindi avuto altra scelta che avviare i passi necessari per entrare in bancarotta con effetto immediato”.
Cancellati tutti i voli e chiusi tutti i negozi con il marchio Thomas Cook.
Il governo e l’autorità per l’aviazione civile stanno già lavorando per far rientrare, tra il 23 settembre 2019 e il 6 ottobre 2019, i clienti rimasti all’estero.
Stasera sono previsti 45 aerei charter per il rimpatrio di almeno 14mila persone ma nelle isole Canarie rimangono ancora 100.000 persone,di cui solo 35.000 a Tenerife.
Questa settimana Thomas Cook aveva previsto alle Canarie 159 voli con più di 11.300 posti con l’aeroporto Tenerife Sud, 58 voli con Lanzarote con 6.500 posti e 30 voli con Fuerteventura, con 6.800 persone.
L’operazione di rimpatrio costerà circa 600 milioni di sterline, mentre ne servivano 200 milioni per salvarla.
Ecco le compagnie aeree allertate dall’autorità per l’aviazione civile del Regno Unito che si occuperanno del rimpatrio:
- British Airways
- Virgin Atlantic
- easyJet
- Operatore di viaggi tedesco Tui
- Jet2
I voli di rimpatrio sono disponibili solo per i passeggeri il cui viaggio ha avuto origine nel Regno Unito e protetti da ATOL
Chi non è protetto verrà rimborsato e dovrà cercarsi un altro volo su altre compagnie aeree che nel frattempo hanno aumento i costi del biglietto.
La compagnia aerea Condor, che fa parte del gruppo Thomas Cook, al momento non risente della bancarotta e i voli sono regolari.