Milano e la Guerrilla Bike Lane: le piste ciclabili ce le facciamo da soli

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Siamo in tanti a richiedere più piste ciclabili nelle nostre città, ma quanti di noi avrebbero il coraggio di armarsi di pennello e tintura e di “disegnarsele” da soli?

E’ quello che è successo in questi giorni a Milano, sul cavalcavia Bussa (che unisce il quartiere Isola con via Farini), tratto di strada che tutti i giorni è percorso a piedi da moltissime persone, primi fra tutti molti genitori con figli al seguito diretti all’asilo sottostante.

Una pista ciclo-pedonale, nella parte in salita, effettivamente c’è, ma prima di iniziare il tratto in discesa la pista scompare, con tanto di cartello di divieto a proseguire.

Già da tempo si erano sollevate parecchie lamentele, soprattutto da parte di associazioni e scuole del quartiere, sull’irrazionalità per non dire assurdità della viabilità di questa strada, potenzialmente mortale.

In mancanza di risposte e interventi adeguati, nella notte del 1 luglio, qualche giustiziere della mobilità sostenibile il resto della pista ciclabile se l’è tracciato da solo, e l’impresa è già è stata ribattezzata Guerrilla Bike Lane.

Da una città come Milano, che comunque sulla mobilità ha investito e sta investendo, non ci saremmo aspettati una simile inerzia di fronte ad un problema così sentito; perché, insomma, qualcosa si poteva fare, e senza nemmeno troppo impegno, dal momento che qualcuno il problema l’ha risolto: con delle righe un po’ storte, è vero, ma sicuramente fatte con amore.

Foto: Bikeitalia.it

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