Linea ferroviaria Palermo-Trapani via Milo, Falcone chiede un intervento immediato per sbloccare il progetto di ripristino

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La linea ferroviaria Palermo-Trapani via Milo collega i due capoluoghi di provincia. Il tratto fra Alcamo Diramazione e Trapani (via Milo) è da tempo interrotto. Resta in funzione la più lunga via passante da Castelvetrano per il collegamento delle città di Trapani e Palermo.

Il 25 febbraio 2013 infatti la circolazione fu sospesa, a tempo indeterminato, tra le stazioni di Alcamo Diramazione e Trapani a causa di alcuni smottamenti di terreno che interessarono anche la massicciata ferroviaria istituendo autoservizi sostitutivi mentre i treni per il capoluogo vennero instradati sul percorso più antico e lungo via Castelvetrano. RFI comunicò l’intenzione di ripristinare la relazione quanto prima avviando il programma di potenziamento già previsto dal 2003 della intera linea Palermo-Trapani via Milo.

L’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, a proposito di tale interruzione ha inviato oggi una nota a Rete ferroviaria italiana e al Governo nazionale a proposito del progetto di riapertura della diramazione via Milo della ferrovia Trapani-Alcamo.

«Dopo più di otto anni d’attesa, è superfluo dire che non c’è più tempo da perdere. Stamane, dopo aver sentito il dirigente Oliviero Montanaro, abbiamo scritto al ministero dell’Ambiente per chiedere un intervento immediato per sbloccare il progetto di ripristino della ferrovia Trapani-Alcamo via Milo. La perdita di tale linea, dal 2013 chiusa e abbandonata, è una perdita infrastrutturale ed economica che ha causato grandi disagi all’intera Sicilia occidentale. Il progetto di ristrutturazione della tratta – illustra Falcone – doveva essere mandato in gara da Rfi all’inizio di quest’anno e ammonta a quasi 70 milioni di euro. Siamo però ancora in attesa del parere sulla verifica di assoggettabilità a Via, un passaggio che doveva essere celere e che invece si prolunga di giorno in giorno. Chiediamo un intervento straordinario, anche di natura sostitutiva, da parte del Ministero per ottenere finalmente il parere e consentire a Rfi di espletare la gara d’appalto”.

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