La stazione AV Mediopadana di Reggio Emilia è oggi una delle architetture ferroviarie più riconoscibili d’Italia. Inaugurata l’8 giugno 2013, ha cambiato profondamente il volto della città, trasformandola in un nodo strategico della mobilità nazionale.
Firmata dall’architetto e ingegnere spagnolo Santiago Calatrava, la stazione si distingue per la spettacolare copertura a onde bianche, lunga quasi mezzo chilometro, che ha reso Reggio Emilia un punto di riferimento non solo per i viaggiatori ma anche per gli appassionati di architettura contemporanea.

Un progetto lungo e complesso
La costruzione della Mediopadana è stata il coronamento di un percorso iniziato nel 2008 con la creazione del posto di movimento lungo la linea AV Milano–Bologna. I lavori veri e propri presero il via nel 2010, per un investimento complessivo di circa 79 milioni di euro.
La stazione è collocata a pochi chilometri dal centro urbano, in un’area fino ad allora marginale che oggi è stata completamente rigenerata grazie anche alle altre opere di Calatrava: i tre ponti ad arco sull’autostrada A1, conosciuti come “Le Vele”, e il nuovo casello autostradale. L’inserimento di queste architetture ha ridisegnato l’ingresso alla città, trasformandolo in un biglietto da visita di forte impatto.

Unica fermata AV tra Milano e Bologna
Dal punto di vista dei collegamenti, la Mediopadana è l’unica fermata intermedia sulla linea ad alta velocità Milano–Bologna.
Questo la rende un punto di accesso cruciale per un bacino molto più ampio della sola provincia reggiana: vi convergono viaggiatori provenienti dall’Emilia occidentale, dalla Lombardia meridionale e persino da territori limitrofi. Secondo le stime, oltre il 40% dei passeggeri arriva da fuori provincia, a conferma della capacità attrattiva della stazione.
Con più di settantacinque treni al giorno, la Mediopadana è diventata in pochi anni uno snodo indispensabile per spostamenti di lavoro, studio e turismo.
Unica per architettura e design, firmati Calatrava
L’elemento che rende unica questa stazione è senza dubbio il progetto architettonico.
Calatrava ha concepito una copertura modulare composta da 457 portali in acciaio, tutti diversi tra loro, che generano un andamento ondulato lungo 483 metri. Il bianco dei materiali e la leggerezza visiva della struttura evocano il movimento, restituendo un senso dinamico che dialoga con la velocità dei treni.
L’altezza media è di circa venti metri, con una larghezza variabile tra i trentacinque e i cinquanta: una sequenza continua che di giorno riflette la luce naturale e di notte si trasforma in una scultura luminosa visibile anche dall’autostrada.

Più acciaio che nella Tour Eiffel
Dal punto di vista ingegneristico, la Mediopadana rappresenta un’opera di grande complessità.
Per realizzarla sono state impiegate circa quattordicimila tonnellate di acciaio, una quantità che supera il peso della Tour Eiffel. Anche sul piano tecnologico la stazione ha anticipato i tempi, adottando per prima insieme a Bologna AV il sistema di segnalamento ERTMS di livello 2, che elimina i segnali laterali tradizionali e garantisce una gestione più efficiente e sicura del traffico ferroviario.
La struttura è inoltre concepita come hub intermodale: oltre ai binari per l’alta velocità, integra collegamenti con linee regionali, servizi di autobus, taxi e ampi parcheggi, cui negli ultimi anni si sono aggiunti nuovi accessi come l’Atrio Est, pensato per migliorare ulteriormente l’accoglienza e la fruibilità degli spazi.
Un simbolo per Reggio Emilia e per l’Italia
A dieci anni dalla sua inaugurazione, la stazione Mediopadana si conferma non solo un’infrastruttura funzionale ma anche un simbolo identitario per Reggio Emilia. Rappresenta la capacità di coniugare ingegneria, design e visione urbana, collocando la città in una rete di relazioni nazionali ed europee che vanno oltre la semplice funzione di fermata ferroviaria.
Credits foto: David Vezzali sul gruppo La fotografia viaggia con la ferrovia