Il progetto per la costruzione della nuova diga foranea di Genova sta procedendo, sebbene con alcune difficoltà riguardanti la gestione dei materiali.
L’Autorità di Sistema Portuale (Adsp) ha prodotto la documentazione integrativa richiesta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), necessaria per la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale delle Fasi A e B del progetto. Questa nuova documentazione si concentra sulla gestione dei materiali prodotti dal cantiere e sull’utilizzo dei sedimenti derivati dai dragaggi.
Focus sulla gestione dei materiali e dragaggi
Uno degli aspetti chiave del progetto riguarda la gestione dei sedimenti dragati e il loro utilizzo per riempire i cassoni della diga.
Per le Fasi A e B, saranno necessari oltre 2,7 milioni di metri cubi di materiale. In particolare, l’Adsp punta a recuperare circa 400.000 metri cubi di sedimenti dal cantiere navale di Sestri Ponente, noto come “ribaltamento a mare”. Tuttavia, la Regione Liguria ha sollevato alcune perplessità, tra cui l’incompatibilità di una piccola quantità di sedimenti di classe E, classificati come rifiuto, che non possono essere riutilizzati nei cassoni.
In risposta, l’Adsp ha prodotto 11 nuovi elaborati tecnici che rispondono alla richiesta di un documento riepilogativo unico e tabellare, che mette in relazione le esigenze materiche del cantiere con l’utilizzo dei materiali provenienti da altre opere in corso.
Nonostante i nuovi documenti, sembrerebbero permanere alcune incongruenze sulle capacità di materiale dragato dai bacini. Inoltre, mentre i documenti di caratterizzazione mostrano una presenza limitata di sedimenti di classe E, la Regione aveva già escluso la loro riutilizzabilità nei cassoni, creando un’ulteriore discrepanza.
Tempistiche e aspettative
Nonostante queste sfide, l’Adsp è ottimista riguardo ai tempi di realizzazione del progetto. L’inizio delle attività di dragaggio è previsto per il terzo trimestre del 2024, immediatamente dopo la produzione dei cassoni, iniziata nel maggio dello stesso anno. Tuttavia, l’avvio effettivo dei dragaggi dipenderà dall’approvazione del Mase.
Il rispetto delle tempistiche previste è cruciale per il successo del progetto. L’Adsp ha già escluso l’utilizzo del canale di calma presso l’aeroporto come sito di deposito temporaneo, optando invece per un’area all’interno del cantiere di Sestri Ponente. Rimane da vedere se queste soluzioni saranno ritenute adeguate dagli enti di controllo.