La mobilità urbana siciliana sta per essere rivoluzionata grazie all’iniziativa di una deputata regionale .
Attraverso la promozione e il finanziamento di uno studio di fattibilità tecnica ed economica, è stata avanzata la proposta di creare una rete di “vertiporti”, infrastrutture innovative dotate di stazioni di ricarica per veicoli eVTOL (Electric Vertical Take-Off and Landing).
Questi permetteranno l’atterraggio e il decollo di aerotaxi elettrici a decollo verticale, collegando le città siciliane e risolvendo così le sfide della mobilità urbana.
La vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio, Mobilità all’Ars, spiega che questa rete di vertiporti consentirà il trasporto efficiente di persone e merci, collegando le destinazioni turistiche, industriali e commerciali in tutta la regione.
L’iniziativa è citata anche nel Piano strategico Nazionale 2021-2030 dell’Enac, evidenziando l’importanza di questa infrastruttura per posizionare la Sicilia all’avanguardia nel settore della mobilità.
La notizia non è un caso isolato in Europa, poiché Londra ha annunciato l’apertura dei vertiporti per aerotaxi già quest’anno, mentre Milano si prepara per il 2026, con un accordo tra SEA e Skyports.
Questi vertiporti non saranno semplici elicotteri, ma veicoli completamente elettrici a decollo verticale, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale e a decongestionare il traffico urbano.
L’iniziale utilizzo di piloti potrebbe successivamente evolversi verso taxi a guida autonoma, collegando in modo efficiente i nodi urbani.
L’iniziativa siciliana potrebbe rappresentare un passo significativo verso la trasformazione della mobilità urbana in tutta Europa.
Anzitutto, non è una notizia nuova in quanto, già nel 2022, è presente un documento dell’ENAC che individua tra le possibili sedi (dopo il 2026) tra cui in Sicilia solo Palermo – Boccadifalco.
E’ certo un’iniziativa interessante, ma che coprire i costi di gestione prevede un pagamento attuale di circa 120-150 euro e prospettico di 80 euro, comparabile al servizio NCC ma oggettivamente non altrettanto flessibile (il VTOL deve decollare ma anche atterrare… 😉 ).
Visto che che già l’ENAC che ci sta pensando, non vorrei che si tratta di uno dei soliti “progetti” il cui fine è “il progetto”….